L'abbiamo aspettata per otto, lunghi Gran Premi, restando delusi ogni volta, ma sempre speranzosi e convinti che sarebbe tornata a brillare molto presto. Ieri, finalmente, la Ferrari di Fernando Alonso è riuscita a lasciare per la prima volta il segno in questa stagione di Formula 1, spezzando il dominio delle Red Bull e di Sebastian Vettel e restituendo un po' di speranza ai tantissimi tifosi, italiani e non. Per chi ama i corsi e ricorsi storici, il successo è stato ottenuto a Silverstone, proprio il luogo in cui il Cavallino ottenne la sua prima, storica vittoria in Formula 1: era il 14 luglio del 1951, e il pilota della Rossa era l'argentino Froilan Gonzalez.
Per quanto riguarda la gara, bisogna dire che almeno all'inizio sembrava di essere di fronte al solito monologo di Vettel, partito benissimo e sempre in testa con discreta tranquillità . Alonso è riuscito a tenere alle sue spalle, aspettando con grande pazienza l'occasione giusta per passare in testa, e al secondo pit-stop ha approfittato dell'incertezza dei meccanici Red Bull per piazzare la zampata e fuggire verso il trionfo, senza più voltarsi indietro. E' un successo che ridà morale agli uomini di Maranello, che premia il duro lavoro fatto per ridurre il gap dagli avversari, e che riporta un po' di speranza in vista di un Campionato che altrimenti sarebbe sembrato già chiuso. I tifosi sperano che questa vittoria possa essere una sorta di spartiacque tra la prima e la seconda parte della stagione, l'occasione per invertire la tendenza e rimettere tutto in discussione. Tutti si aggrappano al precedente confortante della scorsa stagione, quando Alonso si trovò a metà Campionato con 47 punti di distanza dal leader e si rese protagonista di un'incredibile rimonta, vanificata solo da quell'ultimo, sventurato Gran Premio di Abu Dhabi, con l'ormai noto errore di valutazione della Scuderia che ha finito per consegnare il titolo a Vettel. Al di là delle migliori speranze, tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare troppo da queste possibili analogie, e rendersi conto che la situazione quest'anno è molto diversa. Nella stagione scorsa, infatti, a questo punto della stagione il massimo di vittorie conseguite da un solo pilota era di 2, e il leader della classifica Hamilton aveva 127 punti; in questo 2011, invece, Vettel ha già ottenuto 6 successi, più di quanti ne aveva conseguiti in tutto lo scorso Campionato, e ha già incamerato la bellezza di 204 punti, lasciandone per strada solamente 21, visto che nei tre Gran Premi in cui non ha vinto si è comunque piazzato secondo.
E' proprio la mancanza di un "terzo incomodo" in grado di togliere punti al tedesco a rendere difficile una nuova rimonta di Alonso: 92 lunghezze di distanza sono davvero tante, e nemmeno una serie di vittorie può cambiare le cose se il campione in carica continua a piazzarsi sul podio con questa regolarità . Nella scorsa stagione, Vettel e Webber si sono complicati molto la vita con errori banali e con una rivalità che stava per costar molto cara ad entrambi, e la stessa Red Bull ha mostrato una minore affidabilità . Quest'anno, il tedesco è sembrato sempre molto freddo e in controllo della situazione, la sua vettura ha dettato legge senza problemi per tutta la prima parte del Campionato, e gli altri rivali al titolo, Webber e le McLaren, si sono mostrati troppo discontinui per rappresentare una valida minaccia. Insomma, il compito di Fernando e della Rossa è decisamente arduo, e senza una serie di circostanze favorevoli, senza l'aiuto del compagno di scuderia Massa, finora poco incisivo, e senza la collaborazione degli altri piloti, sarà difficile impedire a Vettel il secondo titolo consecutivo. Ma la speranza, si sa, è sempre l'ultima a morire, e questa vittoria potrebbe avere un importante peso a livello psicologico sui due contendenti, minare un po' le sicurezze del tedesco e, viceversa, dare nuova grinta ad Alonso. Inoltre, ci saranno altri due gran premi a distanza molto ravvicinata, e la Red Bull avrà poco tempo per cercare di trovare una soluzione immediata alla rinnovata competitività della Ferrari. Per cui, da tifosi, incrociamo ancora una volta le dita, e aspettiamo con fiducia il Nurburgring per capire se si è trattato solo di un'illusione, o se davvero possiamo ancora sperare in un Mondiale aperto e, magari, tinto di rosso.