Il tennis femminile ci sta abituando negli ultimi anni a diverse vittorie, se non proprio sorprendenti, quanto meno inattese.
Nella finale di Wimbledon, c'è stato l'ennesimo risultato a sorpresa: la bellissima russa Maria Sharapova, ex numero 1 del mondo e già vincitrice del torneo nel 2004, si è arresa in finale alla sorprendente Petra Kvitova, ventunenne ceca, alla prima affermazione in uno slam. Difficilmente qualcuno avrebbe scommesso un penny (visto che il torneo si disputa in Inghilterra, usiamo la moneta locale) sulla vittoria di questa giovane ragazza, che pure aveva mostrato enormi miglioramenti in quest'ultima annata tennistica, raggiungendo anche i quarti di finale agli Australian Open ed entrando tra le migliori 10 giocatrici del mondo nel ranking WTA.
Tra i nomi delle possibili vincitrici del prestigioso torneo sull'erba, spiccavano quelli delle due sorelle Williams, Venus e Serena, che negli ultimi dieci anni avevano quasi monopolizzato le finali, portando a casa la vittoria complessivamente 9 volte (5-4 in favore della prima, con ben 4 derby in famiglia); tradite da una condizione fisica non ottimale, reduci entrambe da lunghi stop per infortunio, oltre che da un'età non più giovanissima, si sono arrese già al quarto turno del torneo, lasciando campo libero alle loro giovani avversarie. Il quarto turno è stato fatale anche alla numero 1 del ranking, la danese Wozniacki, che ancora una volta ha dimostrato la sua "allergia" ai grandi tornei dello slam, mentre la recente vincitrice di Parigi, la cinese Na Li, aveva perso già alla seconda partita contro la sorprendente Lisicki. Le due giocatrici più quotate tra quelle rimaste erano la Azarenka e la Sharapova, rispettivamente numero 4 e 5 del tabellone, ma entrambe sono cadute sotto i colpi della Kvitova, per nulla intimorita dai loro gemiti acuti e fastidiosissimi. Questo risultato mette ulteriormente in luce l'estremo livellamento del valore tecnico che ha colpito il tennis femminile negli ultimi anni: se in anni recenti le sorelle Williams, e insieme a loro le belga Henin e Clijsters, avevano un po' monopolizzato le finali dei grandi slam e i primi posti nel ranking, ora manca una vera e propria stella tra le donne. Ci sono molte buone giocatrici, in grado di fare la differenza su una superficie più che su altre (come la nostra Schiavone, campionessa e finalista a Parigi negli ultimi due anni), ma nessuna tra quelle emergenti sembra in grado di issarsi sulle altre a livello globale; mancano, per intenderci, quelle giocatrici come la Navratilova, la Evert, la Graf, la Seles.
A dimostrazione di questo livellamento basta consultare l'elenco delle ultime numero 1 del ranking WTA: a parte le già citate Williams, la Clijsters e la Sharapova, negli ultimi tre anni solo un'altra tennista (la Ivanovic)ha occupato la prima posizione della classifica con almeno un titolo dello Slam in bacheca. Chissà che una svolta non arrivi proprio grazie a Petra Kvitova, questa giovane promessa ceca, da poche ore nuova regina del torneo di tennis più antico e prestigioso del mondo.