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UNA VETRINA PER IL FUTURO

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Le ultime giornate di serie A, si sa, vanno sempre prese con le molle, perché risultati e prestazioni dei giocatori risentono sempre dei verdetti che la classifica ha già in gran parte espresso. Al di là delle partite che vengono inevitabilmente condizionate da questa differenza di motivazioni, l'aspetto più positivo è senz'altro lo spazio lasciato dalle rispettive società ai giovani, che spesso "assaggiano" il campo per la prima volta e mettono in mostra le loro qualità. Ieri pomeriggio, ad esempio, a Bologna abbiamo assistito alla splendida partita di Francesco Grandolfo, classe 1992, ragazzo di Castellana che fino ad ora aveva racimolato pochissimi minuti in serie A. Alla sua prima partita da titolare, dopo due spezzoni contro Palermo e Lecce, questo giovane attaccante della primavera biancorossa ha decisamente lasciato il segno, realizzando una tripletta e incassando gli applausi di tutto il Dall'Ara alla sua uscita dal campo. E' vero che il Bologna è sceso in campo assolutamente privo di motivazioni, appagato da una salvezza già raggiunta, tuttavia non si possono sminuire l'abilità sotto porta e la freddezza con cui questo ragazzo ha realizzato le sue prime reti nella massima serie; a meno di 19 anni, Grandolfo ha già attirato su di sè le attenzioni di molti club italiani e stranieri, tra cui Chelsea e Manchester United, ma lui ha di recente prolungato l'accordo con il Bari fino al 2014 e sembra intenzionato a rimanere lì per confermarsi. Una bella storia, la sua, che si può paragonare a quelle di due portieri altrettanto giovani: Nicola Leali e Mattia Perin. Il primo è nato nel 1993, ieri non ha giocato ma domenica scorsa ha esordito in serie A con la maglia del Brescia, facendo subito vedere buone doti e destando l'attenzione di Juventus e Napoli; il secondo è più giovane di un anno, proviene dalla primavera del Genoa ed è già titolare nell'under 18 azzurra, e non ha mostrato la minima emozione quando i giocatori del Cesena l'hanno chiamato in causa. Per entrambi, molti degli addetti ai lavori auspicano una carriera ricca di soddisfazioni, con le maglie di grandi club e, magari, anche con quella della Nazionale. Parlando di giovani promesse, non si può di certo trascurare la Fiorentina, che da sempre cerca nuovi talenti da formare e mettere in mostra: ieri a Brescia ha giocato da titolare in attacco Babacar, 18 anni compiuti da poco, e nel secondo tempo è stato affiancato da Ljajic, non ancora ventenne, e Seferovic, classe '92, per un'età media di circa 19 anni; tutto questo senza dimenticare Camporese, difensore che già ha mostrato una notevole personalità in questa stagione, e Jovetic, che con i suoi quasi 22 anni potrebbe essere considerato un "veterano", e dopo un anno di stop forzato per infortunio è pronto a tornare in campo. Ultimo ma non ultimo, va segnalato un altro ragazzino della Primavera del Brescia, anche lui esordiente ieri con la maglia delle Rondinelle; si chiama Lorenzo Tassi, è nato nel febbraio del 1995, e ieri è diventato il secondo giocatore più giovane a scendere in campo in serie A con i bresciani (il primo è stato un certo Andrea Pirlo, pochi mesi dopo la nascita dello stesso Tassi). Corioni parla di lui come di un nuovo Roberto Baggio, un paragone forse azzardato ed eccessivo per un ragazzo di appena 16 anni, anche se ieri sul campo ha mostrato subito una buona personalità e nessun timore reverenziale; da lui, dal già citato Leali, e da altri giovani interessanti come loro il Brescia intende ripartire per tornare subito nella massima serie. La grande speranza per il nostro calcio è che a questi giovani non vengano riservate solo le briciole di un campionato, o piccole apparizioni nei minuti finali di una partita, bensì uno spazio molto maggiore nell'arco di un'intera stagione; in tutta Europa ci sono vari esempi di formazioni d'alto livello che puntano sui talenti del vivaio per costruire cicli vincenti, ultimo tra tutti il Borussia Dortmund, campione di Germania con una squadra dall'età media di 23 anni e poco più. Con questi auguri salutiamo l'esordio di tanti giovani nella nostra serie A, sperando che per loro sia solo l'inizio di una lunga e fortunata carriera.
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