Una vita strappata da una fatalità , una discesa diventata fatale per Wouter Weylandt, 27enne corridore della Trek-Leopard.
Si tinge di nero la Corsa Rosa, alla sua terza tappa, da Reggio Emilia a Rapallo. Mancava poco alla conclusione, poco più di 20 km, e poi le ostilità sarebbero finite. Non è andata cosi. Sulla discesa del Bocco ad uno ad uno tutti i 207 ciclisti di questa 94^ edizione del Giro d’Italia sono passati, eccetto un amico ed un collega che paga soltanto di essere stato vittima della malasorte e se come qualcuno dice del destino, questo con lui è stato davvero impietoso ed amaro. A niente, purtroppo, sono valsi i disperati e continui tentativi di salvarlo dalla morte, da parte del medico, il professor Giovanni Tredici. Il massaggio cardiaco praticatogli non lo ha riportato in vita e ha gettato nello sconforto tutta la carovana del Giro e i colleghi.
A molti è tornato in mente quello sfortunatissimo Tour de France del 1995 in cui a perdere la vita era stato l’italiano Fabio Casartelli. Sarà eseguita all'ospedale di Lavagna (Genova) l'autopsia sul corpo del ciclista Wouter Weylandt, la Procura di Chiavari ha dato l'incarico al medico legale Armando Mannucci della Asl 4 chiavarese.
Alle 16,21 inizia quello che di lì a poco sarebbe diventato un incubo. Una caduta di un ciclista della Leopard-Trek induce l’ammiraglia con il medico a fermarsi prontamente, da subito si capisce che non si tratta della solita caduta. Giovanni Tredici, medico di gara, stimato da tutto il circus a due ruote entra subito in azione, ma il ragazzo non riprende conoscenza. Alle 16,26 tutti i sanitari dell'equipe del professor Tredici stanno cercando di rianimare il corridore per poterlo poi trasportare in ospedale. Weylandt è ancora a terra, privo di conoscenza, ha perso molto sangue. La situazione appare critica, ma si continua ininterrottamente ad assistere Weyland, sposato e che tra non molto sarebbe diventato padre. Alle 16,59 l'elicottero del soccorso sta sorvolando il luogo dell'incidente. Ma probabilmente non riesce ad atterrare. Il corridore è ancora disteso a terra, sarebbero nel frattempo arrivati altri macchinari per la rianimazione. A tratti continua ad essere praticato il massaggio cardiaco. Alle 17,07 L'elicottero è atterrato in uno spiazzo lungo la discesa del Bocco. Ora si sta tentando il trasporto del corridore dal luogo dove si trova ancora disteso senza conoscenza all'elicottero. Alle 17,58 la costatazione del decesso: il sostituto procuratore di Chiavari Francesco Brancaccio ha dato il nulla osta per il trasferimento del corpo del corridore belga di 25 anni.
Nel frattempo il gruppo di testa che fino alla fine aveva battagliato, ignaro di quanto stava accadendo qualche chilometro più indietro taglia il traguardo e la terza tappa va a Vincioso e Millar passa in Maglia Rosa. Ma la gioia è un attimo, i corridori vengono raggiunti dalla notizia che il loro collega purtroppo non ce l'ha fatta e lo sconforto pervade tutti. E’ una 'mazzata' tremenda. Domani Wouter Weylandt non sarà più con loro, il suo cuore provato smette di battere alle 17.58 di un terribile maggio in cui si stava svolgendo una delle corse più belle che il mondo conosca e che d'ora in poi non sarà più la stessa.
A caldo ci viene da pensare che l’incidente si sarebbe potuto evitare, qualcuno maledice il ciclismo e non possiamo dargli torto. Resta il fatto che le corse, in quanto tali, sono fatte anche di questi eventi, che non vorremmo neanche raccontarvi, troppo è lo strazio nel ripercorrere la vicenda. Purtroppo fare cronaca è anche scrivere di vicende che non sempre sono felici. Domani si riparte, si riapre un nuovo capitolo di questo Giro, ma forse gli animi rimarranno sempre sui tornanti della discesa del Bocco.