Vacanza: periodo lungo o breve di sospensione del normale impegno di lavoro o studio.
Ma la vacanza potrebbe essere anche forzata, come nel caso di un bancario di 56 anni, che pur di smettere di fumare, dopo molteplici e vani tentativi, si costringerà a vivere per un mese su un’isola deserta a largo della Scozia. Unica compagnia saranno le pecore del posto, un cellulare e un computer alimentati a batteria solare, 20 libri in formato digitale compressi nel suo i-pode, una chitarra che vorrebbe imparare a suonare.
Per fortuna siamo in moltissimi invece a godere delle vacanze di piacere, posti paradisiaci dove poter far riposare le membra stanche da un inverno di lavoro e stress.
Ma come qualcuno disse “per arrivare ad Augusta bisogna prima passare per Angusta”, il viaggio verso il “piacere” potrebbe essere più che ANGUSTO.
Pensate ad un volo internazionale che dura più di otto ore: un po’ si può sopportare, ma dopo qualche ora la pazienza trova quasi il suo limite e la vacanza rischia di essere rovinata prima che cominci.
Una compagnia aerea, la British Airways, ha stilato una classifica delle lamentele più comuni tenendo conto dell’opinione dei passeggeri intervistati.
Fra le cose più odiate in classifica compaiono: persone che parlano a voce troppo alta, altri passeggeri che non fanno altro che lamentarsi sulla durata del viaggio, i bambini lasciati liberi di correre per tutto il velivolo, ma sul podio delle cose più fastidiose in volo, medaglia d’argento conquistata da chi osa invadere il nostro spazio (questo accade solitamente per colpa di persone un po’ in sovrappeso o altre che gesticolano molto) e, al primo posto, avere un “compagno” di viaggio seduto nel sedile posteriore che passa tutto il tempo a tirare calci al nostro schienale, magari portando il tempo di una canzone che sta ascoltando in cuffia.
In fondo, la cosa più importante è arrivare a destinazione, scegliendo i posti più sicuri.
Secondo una ricerca studiata su 105 disastri e 2000 sopravvissuti i posti più sicuri in aereo sono quelli in corridoio e lontano dai finestrini, meglio se vicini alle uscite di emergenza.
Ancora pochi giorni e tutti arriveremo ad Augusta.
Beppe De Marco