Si sono succedute tre Amministrazioni comunali, tutte di centrosinistra, e l’isola ecologica in località San Leonardo a Vasto non vede ancora la luce. Accende i riflettori sui ritardi di realizzazione del servizio che consentirebbe anche ai cittadini di disfarsi di determinate categorie di rifiuti, il numero di febbraio di “Città in Movimento”, il mensile cartaceo stampato in duemila copie e distribuito oggi in città, definendo l’isola ecologica, appunto una “storia infinita”. “Lungaggini ed incapacità, mischiati pericolosamente a danno di una città che è forse l’unica tra quelle di una certa grandezza, a non avere ancora una struttura del genere. L’attenzione all’ambiente, quella sbandierata da Lapenna prima e da Menna dopo - si legge nel pezzo - si è dimostrata essere solo ed esclusivamente un tema di campagna elettorale, o, quando è andata bene (per loro) un modo per elargire soldi a chi gestisce (male) le riserve naturali. L’isola ecologica, invece, una delle opere che la città attende da anni e i cui lavori sì, sono cominciati, ma oltre sei anni fa, è ancora ferma al palo. Partenza e stop, partenza e stop. Sta andando avanti così la costruzione di un servizio che sarebbe dovuto essere stato attivato già diversi anni fa, a completamento di un piano di differenziazione dei rifiuti che avrebbe consentito di posizionarci in una graduatoria di civiltà ben più alta di quella nella quale attualmente ci troviamo”.
Sempre in prima pagina, l’articolo con foto è dedicato al “Giorno del Ricordo” della tragedia delle foibe e dell’esodo, ed in particolare al Trattato di pace con il quale l’Italia perse per sempre l’intera regione dell’Istria.
L’Editoriale, invece, a firma del Direttore della testata, Marco di Michele Marisi, si intitola “Fragile come il cristallo” e cerca di sottolineare la questione che concerne il rischio idrogeologico in alcune zone della città. “Il tema del dissesto idrogeologico a Vasto - si legge - è tanto serio quanto messo da parte, quasi celato. Come quando un bambino rompe un bicchiere di cristallo e nasconde i vetri sotto il tappeto, così le Amministrazioni di questi anni hanno quasi mai affrontato seriamente il problema, nonostante le avvisaglie in diversi punti della città. Le ultime, a partire dalla Loggia Amblingh, passando per Via Adriatica, fino a finire a Via Santa Lucia e tornando indietro verso Porta Palazzo. Pezzi di suolo inghiottiti dal vuoto, parti di marciapiede spezzate come un grissino e con un dislivello non indifferente, che evidenzia come siano in atto scivolamenti di terreno. […].Non è sensazionalismo - scrive l’estensore nella parte finale dell’editoriale - né tantomeno un voler creare allarmismo. Accendere i riflettori sì, perché occorre mettere questo tema nell’agenda delle priorità dell’Amministrazione, per cominciare ad affrontare e risolvere i problemi che seppure non portano consenso, come ragionerebbe chiunque non guarda oltre il proprio naso, sono necessariamente non più procrastinabili. Anzi, si è aspettato anche fin troppo tempo”.
In seconda pagina, invece, un articolo su una nuova rivista nata in Italia che fa riferimento al polo sovranista; un articolo sugli impianti semaforici non funzionanti, un pezzo sulla città in abbandono ed una analisi circa le ultime elezioni regionali dell’Emilia Romagna e della Calabria. Infine, le due rubriche con notizie flash dalla Regione e dal Consiglio comunale di Vasto.
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