“L’Unità dell’Europa era un sogno di pochi; è stata una speranza per molti; oggi è una necessità per tutti”: queste parole furono pronunciate dal cancelliere tedesco Konrad Adenauer nel lontano 1954, eppure risultano quanto mai attuali. Ed è con questa citazione che noi alunni della III D, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo “Gabriele Rossetti”, abbiamo esordito il nostro discorso per commemorare i sessant’anni dell’Unità Europea.
Infatti sabato, 25 marzo 2017, abbiamo partecipato ad una bella cerimonia celebrativa per festeggiare il 60° anniversario dei Trattati di Roma che videro coinvolti sei Paesi, tra cui il nostro, e che portarono alla nascita della CEE, oggi UE, inizialmente con il solo scopo di consentire una libera circolazione delle merci tra i Paesi membri ma che nel tempo andò ad acquisire una valenza del tutto diversa, molto più alta e molto più ampia di quella puramente economica: la promozione dell’integrazione e della coesione sociale e territoriale tra gli Stati membri (attualmente ventotto), nonché l’impegno costante per il mantenimento della pace tra tutti i popoli, contro qualsiasi forma di esclusione e di discriminazione.
La manifestazione si è tenuta nella suggestiva Pinacoteca di Palazzo d’Avalos; giunti qui, accompagnati dalla nostra insegnante di Lettere, la prof.ssa Elisabetta Folcando, siamo stati accolti dal Sindaco, il dottor Francesco Menna, il quale, dopo i saluti di rito, ha sottolineato l’importanza di questa giornata citando, tra l’altro, un filosofo a lui molto caro, Frederic Bastiat, che era solito affermare che “lì dove passano le merci non passano gli eserciti”. Quindi ha lasciato la parola all’assessore alle Politiche comunitarie, la dott.ssa Anna Bosco che, dopo un breve discorso di ringraziamenti, ha subito dato inizio ai lavori del convegno.
Tra i diversi interventi ci è rimasto particolarmente impresso quello del dottor Cesare Di Martino, direttore del Teatro Marrucino di Chieti, nonché esperto di Politiche Europee, il quale, pur essendosi dilungato molto, non è stato affatto noioso perché con parole semplici, adatte a noi studenti, ci ha fatto comprendere quanto sia “conveniente” essere cittadini europei, elencando i tanti diritti che ci vengono garantiti in quanto tali e che diversamente avremmo potuto rischiare di non vederli tutelati nell’arco di questi sessant’anni.
Interessanti anche gli interventi dell’ euro-progettista, il dottor Antonello Mocci e della Dirigente Scolastica, la prof.ssa Nicoletta Del Re, che hanno parlato dell’Erasmus, di cui proprio quest’anno ricorre il trentennale. Mentre la maggior parte di noi studenti è rimasta nella sala a seguire il convegno, tre compagni della nostra classe, unitamente ad un gruppo di allievi di altri istituti, sono scesi giù nel cortile del Palazzo per partecipare ad un gioco organizzato dalla Consulta giovanile di Vasto per testare le nostre conoscenze sugli Stati membri dell’UE.
Il momento più emozionante è stato, però, quando l’assessore ha dato la parola a noi alunni della III D; dopo un attimo di imbarazzo iniziale, superato grazie allo sguardo di incoraggiamento che ci ha rivolto la nostra Dirigente Scolastica, la prof.ssa Maria Pia Di Carlo, abbiamo esposto le nostre riflessioni sul senso di questa giornata, sottolineando che, contro i vari tentativi di separatismo echeggianti un po’ ovunque nel nostro continente, sarà nostra premura di giovani cittadini europei impegnarci sempre affinché l’Unione Europea e i sani principi su cui essa si basa non vengano mai calpestati, consapevoli che ciò potrà però avvenire solo se si rimarrà uniti guardando insieme verso la stessa direzione per il bene di tutti e non per il bene dei singoli.
E’ stata davvero un’intensa giornata quella vissuta sabato scorso; auguriamo, dunque, lunga vita all’UE, con il suo “Inno alla gioia”, con la sua bandiera azzurra dove trovano posto a mo’ di cerchio, simbolo di armonia e di unità, dodici stelle dorate e con il suo bellissimo motto “In varietate concordia”, cioè “uniti nella diversità”!!!