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Gesti solidali per le popolazioni di Arquata, si attiva la Polizia Penitenziaria di Vasto

Dall'iniziale spunto dell'assistente capo Fernando Fragasso ad un'allargata partecipazione 'di cuore'

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Una lodevole ed encomiabile iniziativa è stata promossa dall’agente di Polizia Penitenziaria presso la Casa Lavoro di Vasto, assistente capo Fernando Fragasso.

Una autentica gara di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto raccontata dallo stesso Fragasso: “Nel nostro lavoro, noi agenti di Polizia Penitenziaria, siamo, spesso, vicini ai duri momenti che accompagnano gli uomini privati della libertà e la nostra sensibilità viene messa in campo in momenti di sentita solidarietà e vicinanza.

Accogliere umanamente il bisogno di essere ascoltati e il confortare stimola, in noi agenti, l’essere 'con' e 'per' l’altro. Il terremoto del 24 agosto e l’ultima impressionante e devastante scossa del 30 ottobre, che ha raso al suolo, definitivamente, i paesi di Arquata del Tronto ed Amatrice sono stati sentiti anche nelle nostre case.

La titanica devastazione ha risvegliato in me il desiderio di condivisione e sentirmi parte di quanti hanno perso tutto. La loro quotidianità raccontata in tv mi ha coinvolto e mi sono immedesimato nell’animo di quanti avevano perso le loro case e con esse la loro sicurezza. E, per questo, ho pensato di alleviare la sofferenza della dura quotidianità con un semplice gesto. Ho donato ciò che per me e la mia famiglia è da anni il simbolo gentile e di riconoscimento, gratitudine e di vicinanza dell’amministrazione ai suoi dipendenti: il cesto natalizio Eap. Subito ho pensato che il mio singolo cesto sarebbe stato poco e così ho chiesto alla direttrice Giuseppina Ruggero e al commissario Nicola Pellicciaro di autorizzare una raccolta all’interno del Corpo di Polizia Penitenziaria di Vasto e allargare la partecipazione a tutti gli agenti che avessero voluto unirsi a me, a loro volta, in questa gara di solidarietà e sentita vicinanza ed aiuto concreto verso gli abitanti del paese di Arquata del Tronto.

E' così partita una vera staffetta di solidarietà e condivisione e si è passati ad una sentita gara di squadra nell’essere presenti e solidali. Molti colleghi si sono uniti a me e, con me, si sono impegnati a raccogliere il frutto della benevolenza in ben 42 cesti natalizi Eap con prodotti dolciari di produzione interna ad alcuni istituti penitenziari nazionali e ben 10 pacchi con giocattoli.

Grazie alla sensibilità del sindaco di Vasto Francesco Menna abbiamo personalmente contattato il sindaco di Arquata del Tronto e, accompagnati da un'unità della Protezione Civile Valtrigno di San Salvo, il 19 dicembre io, Antonio Vona, Antonio Iannucci, Mario Di Cristoforo e Giuseppe Falagario siamo andati ad Arquata.

La narrazione di questa giornata poco trasmette tutto ciò che abbiamo visto e vissuto. Le strade erano un via vai di mezzi di Vigili del Fuoco, Esercito e altre forze di Polizia. Lo scenario di case-macerie graffia il cuore e le persone del posto sono disperate e sfiduciate. Il vice sindaco è Andrea. Sì, ad Arquata si chiamano tutti per nome ed il sentirsi uniti in una certa familiarità dà loro molta forza. Il vigile urbano ci ha condotti da Andrea, il vice sindaco che ci ha accolti nel Comune, un container situato in nella zona centrale del campo. Andrea ci ha ringraziati tutti con gli occhi lucidi ed emozionato per così tanta sentita vicinanza. Non credono molto nelle istituzioni e sono preoccupati per il rigido inverno alle porte. Le due signore sulla porta della loro casa-roulotte sono Anna e Maria, loro hanno perso tutto. Molti giovani sono andati via affermando che Arquata ed Amatrice sono ormai borghi fantasma, mentre i pochi rimasti sono quelli che, disperati e sfiduciati, non vogliono abbandonare tutto quello che è rimasto, davanti ai loro occhi, della loro vita.

Spero tanto che non li lasceranno soli, noi certamente saremo con loro, anche con una telefonata e, perché no, in una nuova visita, per donare quanto di più sincero e prezioso abbiamo nel cuore, l’amore verso il nostro prossimo.

Un grazie a tutti gli arquatani la loro accoglienza e per aver condiviso con noi un pezzo della loro quotidianità”.

Un esempio, questo, di grande umanità in quanti, e sono certa siano molti, nel quotidiano della loro vita, sono vicini al messaggio cristiano di fratellanza ed amore verso l’umanità.

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