Vizio e peccato, etica e morale, società liquida e relativismo: monsignor Decio D’Angelo, parroco emerito di Santa Maria Maggiore, a tutto campo, giovedì 13 febbraio, nel pomeriggio, all'auditorium dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo a Vasto.
Su invito dell’associazione Amici degli Anziani, presieduta da Angelina Poli Molino, mons. D'Angelo, fine teologo, docente ed educatore, ha tenuto una interessante conferenza sul tema “I vizi capitali: desideri non ordinati verso il Bene Sommo, cioè verso Dio”. Tema spinoso, quello affrontato davanti a un attento uditorio, ma svolto con la consueta agilità pedagogica da don Decio, che, sollecitato dalle domande del giornalista Gianni Quagliarella, ha svariato dalla filosofia alla teologia, dando un ricchissimo contributo alla conoscenza dei presenti. Approfondimenti mai scontati, quelli offerti dal sacerdote, pieni di spunti per la platea, che non ha mancato di porre domande al brillante relatore. Cos’è il vizio, quale il concetto di peccato, ieri e oggi, fino alla contestualizzazione dei vizi capitali, dalla superbia all’accidia, passando per gli altri cinque (avarizia, lussuria, invidia, gola e ira).
Più di qualcuno ha preso appunti, giustamente curioso e pronto, poi, a rielaborare l’accattivante tema del pomeriggio. Soddisfatta la Poli Molino che ha fatto gli onori di casa, facendo poi dono al relatore e al cronista di una copia del volume “Il tempo e la memoria, le processioni a Vasto tra fede e tradizione”, di Pasquale Spadaccini, Artwork editrice
FOTO di MASSIMO MOLINO