Il 6 febbraio esce in tutti i bookshop italiani su internet e nelle librerie di Vasto e di Chieti, l’opera sociologica di Dario Leone intitolata “Le gabbie sociali della Globalizzazione” nella collana Multitudo per Susil edizioni.
Il testo analizza la completa scomparsa della dimensione collettiva, il distacco del potere dalla politica ed il trionfo del libero mercato che sono solo alcune delle caratteristiche del nuovo e trionfante Capitalismo globalizzato.
“Non c’è più un ponte che ci consente di costruire il passaggio che porta i problemi personali a trasformarsi in problemi pubblici e l’unione tra gli individui è momentanea, fragile e rapidamente deteriorabile. L’uomo della globalizzazione vive in uno stato di negazione del futuro ed incertezza del presente. La sua identità non è mai completa e stabile ma è sempre in costante costruzione. L’angoscia, l’ansia e la paura sono le sue uniche compagne di esistenza. Sono le “patologie sociali” della postmodernità che piegano l’individuo in una condizione di solitudine profonda. Maggiore è la sua libertà minore è la sua sicurezza. Maggiore è il contatto esterno che cerca, minore sarà la durata di tale contatto. Non è più un cittadino nella storia della sua Nazione (o della sua comunità) ma un abitante confinato nella sua solitudine in un mondo senza più confini. Il testo analizza questo scenario completamente inedito mai visto prima nella storia dell’umanità, attraverso i contributi analitici dei maggiori pensatori contemporanei per offrire risposte e teorie aperte e risolutive.”
La prefazione del libro che porta la firma autorevole di Eide Spedicato Iengo, docente di Sociologia generale presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti, definisce l’opera come “un’analisi attenta, compatta, puntuale che, muovendo dalla rassegna critica delle principali teorie della globalizzazione e della società liquida, si apre a ventaglio sulla lettura critica della nostra contemporaneità alla maniera di Bauman”.
Dario Leone sociologo, studioso dei cambiamenti culturali e dei fenomeni politici, battezza con questo suo scritto una forma di militanza intellettuale convinto che, nell’epoca della postmodernità, si debba analizzare la conformazione del nuovo e inedito capitalismo globale ed elaborare le teorie necessarie per aggredirlo. Con la sua prima pubblicazione vuole dare l’input di inizio per l’elaborazione di un “marxismo postmoderno” che sia all’altezza delle nuove sfide storiche, partendo dall’analisi di una società che è riuscita a normalizzare lo sfruttamento e a vestire di libertà la storica contraddizione capitale-lavoro. E’ dunque l’inizio di una nuova forma di militanza e di impegno politico che prendendo atto della crisi dei partiti, dello Stato e del marxismo apre le porte ad un percorso laboratoriale di elaborazione perché se l’attuale fase storica non può produrre cambiamenti, può comunque produrre dei pensatori utili alle generazioni successive.