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Il MotoGiro d'Italia riparte dal lungomare di Vasto Marina, destinazione Civitella del Tronto

Sabato la conclusione della 22^ edizione con arrivo a Terni

a cura della redazione
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Parte di lungomare Duca degli Abruzzi a Vasto Marina invasa dalle moto e dai loro rombi questa mattina per la partenza della quinta tappa del MotoGiro d'Italia, la Vasto-Civitella del Tronto.

Ieri, nel pomeriggio, arrivo in corso Italia della 'rumorosa carovana' nell'ambito della 22^ edizione di un'iniziativa che si sostanzia come rievocazione storica della famosa gara che si svolse in Italia dal 1953 al 1957. Appuntamento riproposto, ancora una volta, con l'organizzazione del Moto Club Terni L. Liberati-P. Pileri, in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana con grandi protagonisti alcuni mezzi storici, moto d'epoca degli anni '40, '50 e '60 in modo particolare.

Il MotoGiro d’Italia è una gara di regolarità con un tragitto determinato che va percorso in un tempo specifico: sono previste una serie di soste e l’andatura media è di 40 km/h. Al termine e all'inizio di ogni tappa c’è una prova speciale da completare in tempo indicato. Il nome che accompagna l'edizione di quest'anno è ‘MotoGiro dei due mari’: il gruppo è partito da Terni il 26 maggio con 108 piloti e ad oggi ne sono rimasti in gara circa 80.

Bello il colpo d'occhio offerto stamane dal lungomare, con gli sguardi ammirati di diversi appassionati. Di sicuro potevano essercene di più se solo l'iniziativa fosse stata maggiormente 'reclamizzata' a livello locale, ma il coinvolgimento istituzionale è stato limitato. Peccato.

Prima dei rombi di motore, tante foto ricordo e racconti dei partecipanti. "La maggior parte viene dall’estero, sono stranieri oltre il 70% dei partecipanti: c'è una grande colonia di americani e olandesi - aveva sottolineato ieri all'arrivo l'addetto stampa Celsio Pallassini -. Poi ci sono tedeschi, inglesi, argentini e altri. C'è un petroliere texano e pure un oncologo tra i più famosi ricercatori dell'università della California". Molti vengono in Italia proprio per partecipare all’evento: “Ci sono alcuni americani che sono venuti nel nostro Paese, si sono comprati moto storiche del Giro degli anni ‘50, le hanno portate in America e risistemate, le tengono come in una teca e le tirano fuori una volta all’anno per questa manifestazione”, racconta ancora Pallassini. Qualcuno di loro ha provato anche ad acquistare veicoli d’una volta: “A Torrebruna degli abitanti avevano tirato fuori vecchie due ruote, una Lambretta e una Guzzi, un americano ha cercato il proprietario pronto ad offrirgli una cifra altissima per acquistare la Lambretta. Alla fine s’è preso il contatto”, ha concluso l'addetto stampa della competizione motoristica.

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