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Tra fede e ragione la 'lectio' del vescovo al Teatro Rossetti

Confronto tra monsignor Bruno Forte e il direttore de 'Il Centro' Mauro Tedeschini

a cura della redazione
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Sul sempre complesso rapporto tra fede e ragione la ‘lectio’ del vescovo, monsignor Bruno Forte, intervenuto martedì sera al Teatro Rossetti di Vasto in un altro degli appuntamenti delle “Quaestiones Quodlibetales”, proposte su iniziativa dell’arcidiocesi di Chieti-Vasto.

Rispettando la consolidata formula, monsignor Forte si è confrontato con un altro interlocutore-relatore, in questo caso il direttore del quotidiano abruzzese ‘Il Centro’, Mauro Tedeschini.

Tra le sottolineature di Forte un rapporto, quello tra fede e ragione, imperniato a suo modo di vedere su tre ‘varianti’, ovvero la ragione che rifiuta la fede (e viceversa), la ragione che porta alla fede (e viceversa) e, in ultima battuta, fede e ragione che vanno ad ‘abbracciarsi’ in un legame “non conflittuale”. Considerazioni alle quali il vescovo ha voluto dare corpo e sostanza citando pensieri e commenti di tre grandi espressioni della letteratura, Cervantes, Shakespeare e Dante. In conclusione, affinché fede e ragione alla fine si incontrino, per il vescovo di Chieti-Vasto devono sussistere tre condizioni imprescindibili: fede e ragione non negligenti e passive, ma agoniche e “inquiete”; reciprocamente aperte e dialogiche e, infine, entrambe umili.

“La fede non può sottrarsi alla fatica del pensare e la ragione non può non misurarsi col mistero. Ciò che spaventa non è il non credente, ma il non pensante”, è stata la conclusione di monsignor Forte.

FOTOSERVIZIO di GIANFRANCO DACCO'

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