Purtroppo oggi è arrivata la notizia che più temevo: Erminio Cardarella non è più tra noi. Questa volta non ce l’ha fatta ed è stato sconfitto da un brutto male che lo affliggeva da tempo.
Era forte e determinato a combattere con tutte le forze, fino agli ultimi tentativi di terapia che sembrava stessero portando a dei risultati positivi. Se n’è andato un grande uomo, un grande amico. Già da qualche tempo che la malattia gli aveva impedito di dialogare con noi, si è sentita la sua mancanza: aveva tanti amici a distanza, aveva una parola buona per tutti e con i suoi post e le sue foto sapeva dare un sapore diverso alla nostra giornata.
Erminio l’ho conosciuto verso la fine del 2010 in occasione degli articoli che ho scritto su “Campanile Sera” e strana sorte del destino, probabilmente non ha potuto nemmeno sfogliare il volumetto che ho pubblicato, che ho provveduto a spedirgli tramite posta nei giorni scorsi, che l’ha visto brillante protagonista di una vicenda che è rimasto negli annali della nostra cara città. Un lato poco conosciuto di Erminio, che l’ha visto protagonista da giovane, era la sua passione per il giornalismo, attraverso la collaborazione alla testata “Rinnovamento abruzzese”, dove mi piace ricordare un lungo e appassionante articolo sulle “indegne” celebrazioni del centenario della morte del poeta e letterato Gabriele Rossetti. Sempre gentile e garbato, Erminio era amato e apprezzato da tutti, anche da coloro che non lo conoscevano di persona, ma solo attraverso un computer, e questo perché era una persona eccezionale che sapeva farsi voler bene.
Ciao Erminio, grazie di cuore per la tua sincera amicizia (Lino Spadaccini)
LE PAROLE DI NICOLA D'ADAMO (responsabile NOIVASTESI) - Poche settimane fa il nostro Lino Spadaccini gli aveva dedicato il volumetto: “Vasto alla ribalta di Campanile Sera”, che racconta le puntate della popolare trasmissione televisiva in cui Erminio Cardarella da vero campione diede tanto onore a Vasto. Io l'avevo incontrato nei mesi scorsi a Roma al Caffe Palombini all'Eur ed abbiamo ricordato i mitici giorni di piazza Barbacani. Quando lui abitava al piano di sopra e io stavo nel negozio di alimentari e ortofrutta al piano terra, dove 12enne armeggiavo tra gli scaffali essendo destinato a diventare negoziante (poi cambiai idea). Erminio aveva il piglio dei Grandi: una squisita e delicata sensibilità, una raffinatezza culturale che è di pochi. Di questo i figli ne devono andare orgogliosi!
Riposa in pace, caro amico della Vastesità.