Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Un ricordo di don Nicola Di Clemente, 'storico' parroco a Santa Maria Maggiore

A 22 anni dalla scomparsa

Condividi su:
Il 18 agosto del 1989 ci lasciava Don Nicola Di Clemente, per trentacinque anni alla guida della parrocchia di Santa Maria Maggiore. Uno dei parroci più longevi e amati della nostra città che ha lasciato un buon ricordo e tanta nostalgia tra le tante persone che lo hanno conosciuto e frequentato, sin dal 1946 quando arrivò a Santa Maria Maggiore quale vice parroco di Don Pio Pomponio. Dal 1954 Don Nicola prese in mano la comunità parrocchiale guidandola con passione e generosità, ma anche con quella giusta severità necessaria a portare avanti la missione indicata dal Vangelo, sempre nell’aiuto delle persone più deboli e bisognose. Ricordiamo il suo attivismo nell’Opera Diocesana di Assistenza (ODA), dell’Onarmo, della Pontificia Opera di Assistenza (POA) e in ultimo l’istituzione della Comunità Incontro, in località Colle delle Mandorle, per il recupero dei tossicodipendenti. In una bella poesia dialettale così lo ricordava il compianto Panfilo De Filippis: Coma spiegave belle lu Vangele! Tineve sempre pronte nu sorrise, a me mi pare di viderle ‘n ciele tra l’Angile, filice ‘n Paradise! In occasione della sua morte, Raffaele Trivelli, una delle tante persone cresciute sotto le sue ali, scrisse una bella poesia, che forse ancora oggi molti ricorderanno, e che vogliamo qui riportare per rendere il giusto tributo a Don Nicola uomo, parroco, guida spirituale e pastore: Stendardi ed amici, / raccolti sotto il suono / di campane a distesa, / rendono omaggio. / All’uscita, / un timido applauso / per austeri costumi, / non aveva liberato / quella voglia di esplodere / per manifestarti tutto l’affetto. / Un nodo lega i ricordi. / Un’intensa voglia di piangere. / Mi mancherà: / la metafora della veste bianca / nella festa della prima comunione; / il gesto delle mani / schiuse verso l’alto / quasi a sostenere l’Assunta, / l’enigma sciolto / nel sorriso della fede / durante la predica del primo anno. / I ricordi, a ritroso, fino all’Azione Cattolica. / Nei locali scavati / sotto la sagrestia. / Gare e tornei / per forgiare la vita / teneri impulsi / inzuppati di gloria. / Nel volto di ognuno / qualcosa per cui dirti grazie. / Per non disturbare, / sei partito / in un caldo giorno d’agosto; / dopo le feste / ma prima dei rientri, / per dare a tutti / la gioia del saluto. / Grazie, / per quel semplice segno di croce / che chiedesti ai più impegnati. / Per tutti / è divenuto preghiera. / In quel segno, / un gregge rimane / a testimoniare il pastore.
Condividi su:

Seguici su Facebook