Cerimonia religiosa, intensamente seguita, domenica 21 novembre nella Concattedrale di San Giuseppe per l’annuale Festa della Virgo Fidelis, titolo attribuito alla Vergine Maria quando fu scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri nel mese di novembre 1949 da papa Pio XII.
È stato il parroco, don Gianfranco Travaglini, a celebrare il sacro rito (con lui ha concelebrato don Antonio Bevilacqua), alla presenza di molti soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Vasto e di alcune autorità civili e militari, tra cui l’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta, che ha rappresentato il sindaco Menna, l’assessore Anna Bosco, il consigliere comunale Giuseppe Forte, il Gen. nella Riserva Gianfranco Rastelli, il Gen. di Brigata Vincenzo Totaro, il Gen. di Brigata Cataldo Mangione, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Vasto, Maggiore Amedeo Consales, il Cap. della Stazione Carabinieri di Vasto, Maresciallo Antonio Castrignanò, il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Sez. di Vasto, Luog. Giuseppe Galante, il presidente della sezione di Vasto dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato e coordinatore delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Vasto, San Salvo e Petacciato, Matteo Marzella, i presidenti e alcuni soci delle associazioni locali della Marina, Aeronautica e Guardia di Finanza.
Molto incisiva l’omelia di don Travaglini, il quale, dopo aver espresso la sua gioia per la presenza delle autorità e dei rappresentati dell’Arma, ha approfondito il tema delle letture della Messa sulla signoria dell’Amore di Gesù.
“Oggi – ha esordito il parroco - celebriamo Gesù Re dell’Universo. Nel suo colloquio con Pilato Gesù afferma che il suo regno non è di questo mondo, cioè non è secondo i criteri del mondo. Ogni re ha un trono, uno scettro e un potere da imporre. Gesù è un re diverso. La sua legge è quella dell’amore, che si espande grazie alla testimonianza della verità. Gesù non impera, ma attrae a sé e trasmette la fede come Re coronato di spine, che muore sulla Croce per la salvezza dell’uomo. L’Arma dei Carabinieri – ha concluso don Travaglini – ha la sua autorevolezza perché fa rispettare le leggi non per imposizione, ma con spirito di servizio. E sono tanti i carabinieri, che hanno offerto la loro vita, per salvare e difendere quella degli altri. Un esempio fra tutti è Salvo D’Acquisto”.
Al termine della celebrazione eucaristica, dopo la recita della preghiera del Carabiniere, c’è stato l’intervento del Maggiore Consales, che qui riporto integralmente.
“Saluto e ringrazio, per la costante vicinanza all’Arma, tutte le Autorità civili e militari presenti. Un sentito ringraziamento al padrone di casa, Don Gianfranco Travaglini che, anche quest’anno, ha voluto ospitarci in questa ricorrenza a noi così tanto cara. Un saluto sincero ed affettuoso ai colleghi non più in servizio attivo, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, che come sempre non fanno mancare la loro presenza ed il loro instancabile supporto.
Ricorre oggi, con la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma, l’80° Anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber, da parte del 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato, che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa.
Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alia vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi.
Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma”. Culqualber - Africa Orientale, agosto - novembre 1941.
Quei caduti sono andati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace ed in guerra, hanno saputo tener-fede-al giuramento, prestato fino all’estremo sacrificio. A tutti loro, a tutti i familiari, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato la lacerante perdita, noi vogliamo rendere Onore.
Oggi si celebra anche la “Giornata dell’Orfano” ed è proprio a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che vogliamo rivolgere il nostro più sentito pensiero.
Mi sia consentito infine di rivolgere un ringraziamento sincero alle nostre amate famiglie che silenziosamente, con fierezza e orgoglio, condivìdono con noi i sacrifici, le delusioni ma anche le soddisfazioni tipiche della nostra missione.
Il loro imprescindibile sostegno ci facilita e ci incoraggia a proseguire nel solco tracciato da chi ci ha preceduto, con un unico faro: il rispetto delle regole e la tutela delle comunità che siamo chiamati a proteggere. Il tempo che sottraiamo a loro è investito quotidianamente in favore dei più deboli e in favore di chi subisce un torto.
Grazie perla partecipazione”.
Dopo il Maggiore Consales, ha dato il suo saluto ai presenti il Presidente dell’Associazione Carabinieri Giuseppe Galante. L’inno alla Virgo Fidelis, cantato dal Coro, e la foto ricordo hanno sugellato un momento di grande gioia interiore e di sincera amicizia.