Il prossimo 1° maggio, in prossimità della Festa di S. Nicola di Bari, il gruppo dei pellegrini vastesi, guidati dal priore Nicola Peca, partirà dalla chiesa del Carmine per il tradizionale pellegrinaggio a piedi lungo un itinerario di fede che dura otto giorni.
Un pellegrinaggio molto sentito quello compiuto annualmente dai fedeli vastesi, che si ripete ininterrottamente da diversi secoli e che tocca, in particolare, il Santuario di S. Michele a Monte Sant'Angelo e la Basilica di S. Nicola a Bari.
Nella nostra città la devozione a S. Nicola è antichissima.
La chiesa del Carmine, dove ancora oggi è venerato il Santo Taumaturgo, in origine, nel 1362, si chiamava S. Nicola degli Schiavoni ed era officiata dall'omonima confraternita formata tra le famiglie slave che all'epoca si trovavano in città . Nel 1638 la vecchia chiesa venne demolita e se ne costruì una nuova intitolata a Maria SS. del Carmine, pur mantenendosi una cappella dedicata a S. Nicola. Anche la confraternita cambiò presto nome in quanto quella precedente, per i mutamenti delle genti slave, ormai "italianizzate", si era da tempo sciolta.