È pronto, fresco di tipografia, il Calendario Francescano, che nel 2016 porterà nelle case dei vastesi una quotidiana informazione sulle iniziative che si svolgono nel Santuario e nella Parrocchia di santa Maria Incoronata di Vasto.
Ho avvicinato il parroco Padre Eugenio Di Giamberardino, promotore dell’iniziativa, per una breve intervista, chiedendogli innanzitutto quali sono i principali contenuti.
«Questo calendario, – tiene a sottolineare Padre Eugenio – oltre a ricordare i santi e le festività del giorno, è stato pensato per far giungere ai lettori alcuni principi di vita spirituale, attraverso testi brevi, ma densi di significato. Nel calendario, non mancano, poi, i riferimenti alle fasi della luna, e ci sono anche i suggerimenti pratici della rubrica “Vita attiva”, per coloro che amano dedicarsi al lavoro dei campi, oppure agli hobby del giardinaggio e della cantina».
«Sono interessanti, mese per mese, – continua il parroco – i testi che illustrato il significato dell’incipiente “Giubileo della Misericordia”, le motivazioni e finalità che hanno spinto Papa Francesco a promulgarlo, e anche quelli che si riferiscono all’anno della “Vita Consacrata”. La rubrica “Festeggiando Maria” alimenta una genuina devozione mariana, facendo conoscere l’origine e il messaggio spirituale delle feste con le quali, mensilmente, il popolo cristiano onora la Madonna».
Da poco è finito il Sinodo sulla Famiglia. Nel calendario ci sono precisi riferimenti?
«A gennaio – evidenzia Padre Eugenio – sono incisive le parole con le quali è sintetizzato il ruolo insostituibile della famiglia cristiana, vista come dono, impegno e speranza dell'umanità. Nella Chiesa e nella società questa è l'ora della famiglia. Essa è chiamata a un ruolo di primo piano nell'opera della nuova evangelizzazione. Dal seno di famiglie, dedite alla preghiera, all'apostolato e alla vita ecclesiale maturano genuine vocazioni non solo per la formazione di altre famiglie, ma anche per la vita di speciale consacrazione... La famiglia è la culla naturale, dove è possibile accogliere con gioia la vita umana, amarla, proteggerla, educarla. La famiglia, fatta di amore e donazione, celebra il Vangelo della vita con la preghiera quotidiana, individuale e familiare: con essa loda e ringrazia il Signore per il dono della vita ed invoca luce e forza per affrontare gli immancabili momenti di difficoltà e di sofferenza».
Penso che nel Calendario ci siano approfondimenti anche sull’evento voluto da Papa Francesco: il “Giubileo della Misericordia”.
«Senz’altro, – risponde Padre Eugenio – un primo riferimento inizia con una sintetica esposizione del significato di questa parola: “La misericordia è il sentimento di benevolenza che l'uomo prova quando vede un fratello che tende la mano, che ha fame o sete, che ha freddo e non ha di che ripararsi, quando piange sotto il peso del dolore fisico o morale, quando chiede perdono dopo aver riconosciuto la propria colpa. Solo chi è duro di cuore e chiuso nel proprio egoismo non prova questo sentimento. La misericordia è quel sentimento di compassione per l'infelicità altrui che spinge ad agire per alleviarla, a soccorrere, a perdonare, a desistere da una punizione. La misericordia muove la persona ad attivarsi per aiutare chi soffre a uscire dalla sua sofferenza».
«Un’immagine incisiva che esprime la misericordia – spiega ancora il parroco – è quella del buon samaritano, che non si limita a provare compassione per l'uomo abbandonato sul ciglio della strada, ma si china a curarlo, lo carica sulla sua cavalcatura, lo porta all'albergo e paga di tasca sua la cura e degenza. La misericordia non è semplice pietà e compassione, non si esaurisce nelle parole e nei sentimenti, ma implica un amore che si esprime nell'azione”. Si sottolinea che “in Dio la misericordia è infinita perché non si limita ad alleviare le sofferenze dell'uomo, ma si estende a tutto il creato. Dio per sua natura è amore e, creando, toglie le creature dalla povertà massima, che è quella di non esistere, e con la sua provvidenza le conserva. Nell'opera della creazione Dio manifesta la sua misericordia perché, gratuitamente, dona l’esistenza alle creature, che non esistevano e non avevano alcun diritto di esistere».
Dando uno sguardo al Calendario, ho trovato interessanti, dal mese di febbraio, i testi che fanno riferimento all’anno della “Vita Consacrata”.
«È importante – sottolinea Padre Eugenio – richiamare il ruolo dei consacrati nella Chiesa. Nel Calendario vi si afferma che la vocazione alla vita religiosa è ancora attuale perché Dio, anche oggi, continua a ispirare le persone a vivere come ha vissuto Gesù, seguendolo nella forma di vita evangelica come fecero gli Apostoli e, in seguito, numerosi santi, che fecero della loro vita un dono totale a Dio. La vocazione è un mistero d’amore tra Dio che chiama e l’uomo che risponde in piena libertà. È la chiamata a vivere nel mondo, ma senza essere di questo mondo, per rendere la propria vita il più possibile simile a quella che Dio ha pensato per la felicità dei suoi figli. La vocazione più che un sentimento è una certezza interiore che nasce dalla grazia e dalla “voce” di Dio, che interpella una persona e chiede una risposta libera. Se Dio chiama, la certezza interiore cresce quanto più si risponde con generosità. La vocazione non è un rifugio per chi teme di affrontare la vita e neppure è una carriera come le altre: è una storia d’amore».
Lascio Padre Eugenio, ringraziandolo per questo prezioso mezzo di evangelizzazione che ha preparato per i fedeli, i quali troveranno nel Calendario anche un messaggio “agrodolce” sull’uso del denaro, come il seguente: “Si dice che l’amore per il denaro è la radice di tutti i mali; ma il denaro in sé è lo strumento più utile che sia mai stato inventato. Non è colpa del denaro se c’è chi è tanto sciocco o avaro da amare più il denaro che la propria anima”.