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Tra fede, leggenda e tradizione: il rito delle 'Fave di San Nicola'

Venerdì sera la sempre sentita rievocazione a Pollutri

redazione
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C'è sempre grande attesa a Pollutri, e non solo, per quello che è uno degli appuntamenti maggiormente sentiti dalla comunità locale, la rievocazione del rito delle 'Fave di San Nicola'.

La sera del 5 dicembre si rinnova una celebrazione arcaica, in onore di San Nicola, protettore dei pastori, manifestazione strettamente legata al culto del patrono del paese. Secondo la tradizione, il Santo avrebbe salvato la gente di Pollutri, durante una terribile carestia, moltiplicando a dismisura un pugno di fave e riuscendo così a sfamare tutti.

Da allora, ogni anno, a ricordo dell'avvenimento, la sera del 5 dicembre vengono predisposti sulla piazza principale del piccolo centro del Medio Vastese 9 calderoni in cui, al fuoco di corposi bracieri, vengono lessate le fave che, appena pronte, vengono distribuite insieme al pane ed al vino a tutti i presenti (ed anche quest'anno è prevista una massiccia partecipazione) che le consumeranno per devozione. E va in scena anche una speciale 'competizione', tra i gruppi impegnati (con molti giovani all'interno) per quello che per primo riuscirà a tirare fuori le fave pronte per la degustazione.

La mattina del giorno successivo, il 6 dicembre, poi, nel dì in cui ufficialmente ricade la ricorrenza, solenne processione con la statua del Santo per le vie del paese dopo la funzione religiosa presieduta dal parroco don Giuliano Manzi.

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