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Celebrazioni in onore di San Cesario nell'attesa dei lavori di restauro della cripta

A Santa Maria Maggiore la presenza del vescovo Pietro Santoro

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Monsignor Pietro Santoro, vescovo della diocesi dei Marsi, ha celebrato ieri sera la Santa Messa solenne in onore di San Cesario Martire nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Vasto.

Spostata di un giorno, rispetto alla data tradizionale del 3 novembre, quest’anno la festa di San Cesario ha segnato la graditissima presenza del vescovo di Avezzano, il quale ha concelebrato insieme al parroco, don Domenico Spagnoli, al parroco emerito, don Decio D’Angelo, al parroco della Cattedrale di San Giuseppe, don Gianfranco Travaglini, cresciuto a San Salvo nella parrocchia di don Pierino, e don Nicola Florio, parroco a Cupello.

All’inizio della celebrazione eucaristica, don Domenico ha rivolto un sentito ringraziamento a Santoro, donandogli la copia dell’atto di battesimo, firmato dall’allora parroco don Pio Pomponio, tratto dal registro parrocchiale conservato a Santa Maria Maggiore. Don Piero ha ringraziato tutti i sacerdoti presenti ed ha rimarcato il proprio attaccamento a San Cesario, in quanto il martire viene invocato contro i terremoti, e la sua diocesi, quella di Avezzano, ha sicuramente bisogno della sua protezione, visto il recente sisma dell’Aquilano, senza dimenticare che nel 2015 ricorreranno i cento anni del terremoto della Marsica, uno dei più devastanti della storia.

San Cesario Martire, festa della fede e della speranza - ha ricordato don Piero nell’omelia - la fede che ci viene consegnata dal martirio è la speranza che ci viene affidata come compito e come responsabilità. Le spoglie mortali di S. Cesario che sono custodite in questa chiesa nostra. E, per fare eco alle parole di don Domenico, dico nostra perché qui sono stato battezzato, qui è nata la mia vocazione, qui ho celebrato la mia prima messa solenne e qui ho voluto ricevere l’ordinazione episcopale. Qui sono custodite le spoglie di San Cesario affinché ognuno di noi, nella preghiera e nell’impegno quotidiano diventi il custode del senso del dovere del proprio battesimo. Sono battezzato e come battezzato appartengo a Cristo, devo diventare portatore di Cristo, trasmettitore di Cristo. È stata questa certezza a condurre San Cesario al martirio nel tempo della persecuzione, nel tempo della mattanza dei cristiani, quando il cristianesimo non era un gioco di società”.

Prima della benedizione finale, come consuetudine ormai da 13 anni, si è formata una piccola processione all’interno della chiesa, che ha accompagnato la statua in cartapesta di San Cesario, realizzata dallo scultore leccese Luigi Guacci.

La festa avrà un’appendice sabato prossimo, 9 novembre, alle ore 19, al termine della Messa vespertina, con l’interessante incontro che vedrà la partecipazione della prof.ssa Lucia Serafini, docente di Restauro Architettonico presso l’Università G. D’Annunzio, che si soffermerà sul tema “La cripta, il coro e l’architettura pratica di Nicola Maria Pietrocola, architetto vastese”. A seguire, verranno illustrate dall’architetto Laura D’Alessandro le proposte progettuali sul restauro della cripta di San Cesario, che inizieranno nei giorni a seguire.

GALLERIA FOTOGRAFICA di LINO SPADACCINI e GIANFRANCO DACCO'

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