L’infiorata di Carunchio, in occasione della festa del Corpus Domini, ha raggiunto la tredicesima edizione grazie al cuore dei paesani che si sono coralmente impegnati più giorni fino a tarda notte perché tutto fosse a puntino nei minimi particolari.
La concentrazione dei fiori nella chiesa di San Giovanni Battista e in piazza, disposti secondo disegni artisticamente studiati, hanno offerto una immagine suggestiva al paese. Ma anche una ginestra legata alla porta di una casetta fatiscente abbandonata lungo uno dei caratteristici vicoletti che dalla piazza si arrampicano verso 'Il Monte' ha dato il suo tocco di grazia.
La chiesa, pur grande, era gremita di fedeli, parecchi dei quali forestieri in visita come turisti vogliosi di assistere alla manifestazione ormai consolidata e che è stata di richiamo ai tanti carunchiesi che vivono altrove, ma nei quali mai si spegne l’amore per il luogo natio. Compiaciuto per la folla, il parroco don Alberto Di Crescenzo ha rimarcato, nella sua omelia, il senso vero della festa, dell’eucarestia, a cui bisognerebbe accostarsi settimanalmente e che fa della chiesa un corpo in comunione con Cristo e ognuno di noi dovrebbe farsi corpo verso gli altri.
La sacra effigie portata dal parroco sotto il baldacchino e poi, in piazza, sotto l’artistico ombrello sorretto dal sindaco Gianfranco D’Isabella in tricolore, dopo la processione snodatasi per i vicoletti infiorati e la preghiera sull’altarino montato in piazza, è stata depositata nella chiesetta del Purgatorio.
L’esibizione della banda e lo spettacolo del gruppo degli sbandieratori di Bucchianico hanno chiuso la manifestazione mentre l’ospitalità carunchiese raggiungeva il clou con l’offerta di tanti dolci. Con gli infioratori hanno collaborato la Pro Loco, la Protezione Civile, la Società Sportiva e il C.M.A.-Servizi e ha avuto un ruolo di rilievo la Confraternita del S.S. Sacramento. Il gruppo 'Ricoclaun' di Vasto è stato presente anche con un disegno di fiori.
Ecco Carunchio, un paese che lotta contro lo spopolamento e crea le condizioni di civile, socievole, lieta convivenza per chi ci vive giornalmente e vi lavora. Un paese unito per merito di una amministrazione comunale che include tutti e che, nella preparazione e nella attesa della grande festa, si è sentita corpo unico per offrire un momento di spiritualità e di estetica bellezza.