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I ragazzi della scuola primaria 'Spataro' alla scoperta della Sacra Spina

Un approfondimento tra fede, tradizioni e storia vastese

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In un percorso interdisciplinare tra storia, religione e tradizioni locali, abbiamo studiato che Vasto da circa cinquecento anni ha l’onore di avere, nella parrocchia di Santa Maria Maggiore, una delle Spine della Corona che trafisse Gesù Cristo prima della morte.

E proprio in questo periodo della quintena della Sacra Spina, siamo andati nella chiesa di Santa Maria Maggiore, per approfondire ancora di più la storia della Sacra Reliquia e la grande venerazione del popolo vastese, con l’aiuto del parroco don Domenico Spagnoli e di Valter Marinucci della Confraternita della Sacra Spina.

La storia ci dice che l’importante reliquia, rinvenuta da Sant’Elena nel 326, fu donata a Baldovino II, che la vendette al re Luigi IX di Francia. Una di queste venne regalata a Papa Pio IV, che la donò a sua volta al Marchese Ferrante Francesco II d’Avalos, in segno di gratitudine per la sua partecipazione, come delegato di Filippo II re di Spagna, al Concilio di Trento nel 1563. Insieme alla Sacra Spina donò anche la bolla papale, importante certificato che ne convalidava l’autenticità. Il suo discendente, Alfonso Felice D’Avalos nel 1590 regalò l’importante reliquia e la sua certificazione alla chiesa di Santa Maria Maggiore. E’ da allora che inizia la grande venerazione vastese verso la Sacra Spina.

Nel 1645 ci fu un grande incendio nella chiesa e tra l’altro si bruciò la bolla pontificia, ma l’importante reliquia venne salvata miracolosamente da un coraggiosissimo schiavo turco. Narra la leggenda che le fiamme si aprirono al suo passaggio, consentendogli di trarre in salvo la Sacra Spina. Ricevette in cambio la libertà e la gratitudine di tutti i vastesi. In ricordo di questo evento, nella volta centrale della chiesa, c’è la tela di Andrea Marchesani che nel 1857 rappresentò l’evento miracoloso.

In venerazione della Sacra Reliquia nei vari secoli, molte donne ricevettero il nome di Spina o Maria Spina e molti chiedevano soccorso alla Sacra Spina in caso di incendio, o in caso di malattia.

Tutti i vastesi sono stati e sono ancora molto devoti alla Reliquia e a essa dedicano le loro preghiere. Molto sentita è proprio la quintena di preparazione alla solennità della Sacra Spina che si festeggia il venerdì antecedente al Venerdì Santo, quest’anno venerdì 22 marzo.

Un’antica tradizione vuole che la Sacra Spina fiorisca, emettendo una lanuggine delicatissima, come bambagia, di colore bianco, quando il Venerdì Santo coincide con il 25 marzo. Potremmo vedere questo miracolo probabilmente il 25 marzo 2016.

Abbiamo capito che Vasto è molto fortunata ad avere la Sacra Spina, che rappresenta un patrimonio religioso molto importante. Noi che siamo la nuova generazione abbiamo il compito, come ci ha detto il parroco emerito don Decio D'Angelo, della “staffetta”, cioè di continuare a tramandare il culto e la tradizione della Sacra Spina di padre in figlio.

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