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Deficit Asl Lanciano Vasto-Chieti: "Il divario del 2024 è più alto delle previsioni iniziali"

L’allarme dal Comitato ristretto dei sindaci

redazione
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"Nelle stesse ore in cui si teneva, ad Atessa, l'ultima Conferenza stampa del Comitato ristretto dei Sindaci della ASL 02, veniva approvato il Piano di Razionalizzazione della spesa della ASL Lanciano Vasto Chieti, di cui erano state annunciate solo le principali azioni per tentare di diminuire il deficit strutturale e in continua crescita esponenziale dell'Azienda. Tenuto conto che nel 2023 si era registrato un disavanzo di 41 milioni di euro e che l'annunciato piano di razionalizzazione prevedeva una riduzione di spesa di circa 20 milioni di euro, il Comitato aveva stimato in 21 milioni di euro il defict anche per l'anno 2024. Ebbene, invece, il deficit ufficiale stimato dalla stessa ASL – in via tendenziale - per il 2024 sarà di ben 34,6 milioni di euro, diventando strutturale come avevamo denunciato", così i quattro componenti del Comitato ristretto dei sindaci, Diego Ferrara, Giulio Borrelli, Francesco Menna e Massimo Tiberini.

"Il deficit calcolato dalla ASL per il 2024 si attesta, infatti, a circa 55 milioni di euro (maggiore di ben 14 milioni di euro rispetto al 2023, in cui era stato appunto di 41 milioni), confermando anche per quest'anno la sua crescita esponenziale – illustrano i sindaci Asl - con i previsti tagli di 20,4 milioni di euro si prevede, dunque, di contenere il deficit 2024 nei citati 34,6 milioni di euro.  I circa 20 milioni di tagli si ripercuoteranno sulla comunità perché riguarderanno: per 12 milioni di euro i farmaci, emoderivati e ossigenoterapia domiciliare; per 4,5 milioni di euro i dispositivi medici; per 3,9 milioni di euro, costi servizi esterni.  Sostanzialmente con il piano di razionalizzazione da 20 milioni di euro non si riduce in maniera significativa il vecchio e già alto deficit, ma solo le nuove e pesanti perdite previste per il 2024 (di 14 milioni). Peraltro, neanche quest'anno si riesce ad aggredire: il costo della mobilità passiva che rimane a – 69 milioni di euro; il costo dell'acquisto di prestazioni da privato, che nel 2024 risulta pari a 114 milioni di euro (si prevede solo con una manovra correttiva di 2,8 milioni di euro in meno, peraltro derivanti da una mera operazione contabile e non di esame dell'appropriatezza delle prestazioni); il costo per l'acquisto di servizi sanitari e non, che ammonta complessivamente a 446,5 milioni di euro”.

“Registriamo, invece, con favore la previsione dell'ottimizzazzione dell'utilizzo delle camere operatorie e il prolungamento dell'orario di apertura delle stesse, che hanno costi fissi altissimi, indipendentemente dall'attività effettivamente erogata (numero pazienti operati) – prosegue la nota di Ferrara, Borrelli, Menna e Tiberini - ciò ci si augura possa contribuire ad accorciare le liste di attesa e ridurre in futuro la mobilità passiva.  Dobbiamo contemporaneamente registrare e con nostro grande rammarico, che nonostante i numerosi richiami della Corte dei Conti sullo sforamento dei tetti di spesa rivolti nei confronti della Regione Abruzzo (che fin dal giudizio di parificazione del 2021 aveva assicurato il tempestivo avvio, unitamente alle ASL, di un'attività di monitoraggio e riduzione delle principali e segnalate voci di spesa) solo ora, a disastro avvenuto qualcosa si inizia a muovere. Il governo della dinamica dei costi di produzione impone l'urgente adeguamento (o meglio, nel caso della regione Abruzzo, la creazione) di un efficiente e efficace sistema di monitoraggio, controllo e reporting delle prestazioni erogate, anche di natura finanziaria e contabile. Non si può conoscere solo a metà, o a fine anno, quando si sono sforati i tetti di spesa del bilancio preventivo. Il sistema di monitoraggio e reporting finora è mancato a livello regionale e sembra mancare anche nel piano di razionalizzazione.  

Crediamo di non dover aggiungere altro rispetto a quanto già rappresentato nel corso dell'ultima conferenza stampa, se non invitare nuovamente i sindaci di centro destra del nostro territorio a dismettere le loro vesti di difensori d'ufficio dell'indifendibile. Alleghiamo le tabelle estratte dal piano di razionalizzazione della ASL, a testimonianza e documentazione di quanto da noi affermato. I nostri pareri e giudizi, infatti, non sono di natura politica, ma suffragati unicamente da dati e motivazioni oggettivi". 

 

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