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Erosione a Vignola, sul contrasto dibattito ancora aperto

Procedure di appalto per i lavori al via a Vasto, associazioni sollecitano un tavolo tecnico

redazione
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Dibattito ancora aperto sulla questione erosione costiera a Vignola, nel tratto nord del litorale vastese, e sugli interventi necessari per il contrasto.

Nei giorni scorsi hanno preso il via le procedure d'appalto per la progettazione e l’esecuzione degli interventi a difesa di una parte di costa dove la spiaggia è arretrata di parecchi metri nel giro di dieci anni, creando seri problemi alle abitazioni e alle strutture turistiche presenti in quel tratto di litorale. L’importo della gara è di 2.565.000 euro (a fronte di un finanziamento di 3,5 milioni) e la scadenza per l’affidamento dei lavori è fissata al 29 dicembre.

A scandire la tempistica - scrive Anna Bontempo in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Centro - è il Servizio Opere Marittime della Regione Abruzzo che in seguito ad una richiesta di proroga inoltrata dal Comune, ha comunicato “che ad oggi non vi sono disposizioni normative che consentano di prorogare i termini per l’affidamento dei lavori”. Al momento l’ente ha a disposizione il progetto di fattibilità tecnica ed economica redatto dall’ingegner Alessandro Mancinelli, ordinario di ingegneria idraulica del Politecnico di Ancona, che è stato illustrato nel corso di un incontro pubblico organizzato l'8 novembre scorso nella Sala ‘Giuseppe Vennitti’ del Comune. Per cittadini, operatori turistici, associazioni e residenti  è stata l’occasione per conoscere nei dettagli l’intervento proposto dai tecnici. Ad affiancare l’ingegner Mancinelli c’è uno staff formato da Federico Politano, Mattia Ippolito e Fulvia Crema.

Il progetto prevede di realizzare quattro piccole “pocket beach”, manufatti prefabbricati tipo “Reef Ball” e pennelli in massi naturali. Gli obiettivi da perseguire, secondo il docente universitario, sono oltre alla mitigazione dell’erosione costiera, la valorizzazione ambientale creando una zona di ripopolamento ittico, la stabilizzazione della riva per mitigare il processo erosivo in corso, il mantenimento delle attività di piccola pesca esistenti e la promozione di quelle legate a percorsi didattici per subacquei e snorkeling finalizzati alla conoscenza dell’ambiente marino. Nel corso di questi anni sono stati diversi i finanziamenti regionali assegnati al Comune di Vasto per fronteggiare il fenomeno erosivo a Vignola, ma gli interventi effettuati finora operati - per circa 600.000 euro di investimenti - non hanno sortito l'effetto sperato.

RICHIESTO TAVOLO TECNICO - Le associazioni GRE Abruzzo-Gruppi di ricerca ecologica, Comitato Litorale vivo e ASD Malatesta di Campobasso, sostenute da circa 600 cittadini, hanno depositato al Comune di Vasto una formale richiesta di partecipazione al procedimento amministrativo (conferenza dei servizi) relativo al progetto di difesa dall'erosione costiera a Vignola, nel comune di Vasto (Abruzzo).

Le associazioni ritengono che il progetto, che si basa essenzialmente su linee di barriere frangiflutti, sia di particolare impatto a livello paesaggistico, ambientale e sociale. In particolare, sottolineano che:

• Le scogliere artificiali altererebbero significativamente la qualità delle acque per i noti fenomeni di eutrofizzazione, con conseguenze negative per la flora e la fauna marine e per la balneazione stessa.

• L'opera potrebbe avere un impatto negativo sulla fruizione della baia di Vignola e costituire un pericolo per la balneazione, come messo in luce dai rapporti della Società Nazionale di Salvamento.

• Le barriere frangiflutti potrebbero non risolvere completamente i problemi legati al fenomeno dell’erosione ed anzi potrebbero  innescare e esacerbare fenomeni erosivi nelle loro immediate vicinanze.

• La perdita dei valori paesaggistici di una area di tale pregio appare scontata

• Le criticità legate alle opere rigide come le barriere frangiflutti sono oggi condivise dalla comunità scientifica e messe in luce anche dalle ultime Linee Guida governative (2018, sottoscritte anche dalla regione Abruzzo) in tema di erosione, che ne sconsigliano l'utilizzo a favore invece di sistemi alternativi più efficaci e meno impattanti.
 
Per queste ragioni, le associazioni chiedono l'istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, al fine di valutare l'impatto del progetto e individuare soluzioni alternative che siano più rispettose dell'ambiente e del paesaggio.

Nella richiesta, le associazioni richiamano i principi di trasparenza, accessibilità ai documenti amministrativi e il diritto di partecipazione, come previsti dalla Legge n. 241/1990.
 
"La richiesta del tavolo tecnico si concentra sulla volontà di esprimere preoccupazioni e proposte riguardanti l'impatto ambientale e sociale del progetto, garantendo una migliore integrazione con l'ambiente di elevato pregio paesaggistico e la fruizione della baia di Vignola per le varie finalità che interessano la comunità tutta", dichiara l'architetto Michele Giuliani, presidente GRE Abruzzo.

La richiesta sottolinea anche l'importanza del rispetto delle normative vigenti, come il Codice dell'Ambiente e il Codice dei beni culturali e del paesaggio, ponendo le basi per una collaborazione costruttiva tra le associazioni e le istituzioni, a beneficio della tutela della baia di Vignola e del litorale tutto.

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