Abruzzo sul gradino più basso, tra le regioni italiane, per andamento delle imprese artigiane nei primi sei del 2023: un primato negativo in cui spiccano settori in grande sofferenza come manifatturiero, riparazione auto, trasporti e ristorazione.
Lo dice lo studio realizzato da Aldo Ronci per la CNA regionale, su dati di Movimprese: una ricerca che rivela come la nostra regione si attesti all’ultima piazza della graduatoria tra i diversi territori italiani, con una flessione assoluta di 126 unità e una perdita percentuale dello 0,45%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di una crescita media nazionale dello 0,18%. «Il peggioramento rispetto al primo semestre dell’anno scorso - illustra il curatore dello studio - si spiega con il fatto che, da un lato, le iscrizioni sono diminuite di 29 unità e, dall’altro, le cessazioni sonO aumentate di 62».
Tra i territori, i segnali di maggiore sofferenza arrivano dall’Aquilano e della provincia di Chieti, con flessioni rispettivamente di 44 e 40 unità : numeri assai negativi che pongono le due realtà a 97esimo e 99esimo posto (su 105 province in totale) della graduatoria italiana. Performance leggermente meno negative sono invece quelle realizzate dalle province di Teramo (-23) e Pescara (-19). Quanto ai settori produttivi, i primi sei mesi dell’anno fanno registrare andamenti particolarmente negativi per quel che riguarda manifatturiero (-69); riparazione auto e prodotti per la casa (-35); trasporti (-26); ristorazione (-31). Con gli unici incrementi di una certa entità registrati nelle costruzioni a Pescara (+14) e Teramo (+13), e nei servizi alla persona all’Aquila (+10).
In questo quadro tutt’altro che rassicurante, il mondo delle micro imprese torna a invocare con urgenza misure in grado di sostenere le aziende, aiutandole a uscire dal pantano. E il nodo del credito viene certamente al primo posto nell’agenda delle richieste al mondo delle istituzioni, Regione in testa. Così, il presidente regionale di CNA Abruzzo, Savino Saraceni, ricorda come «da due anni sia ferma nel cassetto una norma contenuta nella legge numero 9 del maggio 2021, votata all'unanimità dal Consiglio regionale». «Una norma - spiega - che prevede l’assegnazione di 5 milioni di euro attraverso il sistema dei confidi, con il rilascio di un voucher per l'abbattimento dei costi degli interessi e della garanzia». «Assieme alle altre associazioni della micro e piccola impresa – conclude - siamo tornati a sollecitarne il rapido sblocco, perché di tempo a disposizione ne abbiamo pochissimo: assistiamo a un’impennata che ha portato i tassi d’interesse praticati dalle banche tra l’8 e il 9%. Insostenibile davvero, per un mondo di imprese che continua a mandare alle istituzioni pressanti richieste di aiuto».