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Successo di visitatori alla Riserva naturale regionale “Cascate del Verde” di Borrello

Quest’anno si festeggiano i vent’anni dell'area protetta, esempio d’eccellenza che ha richiamato nel 2020 ventiduemila presenze

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La Riserva naturale regionale “Cascate del Verde” di Borrello è tra le più belle riserve del nostro territorio, meta di un grande flusso di turisti, soprattutto in questi giorni di vacanza e quest’anno festeggia i vent’anni. E’ il Comune di Borrello, l’Ente Gestore dell’area protetta che nel corso di questi anni ha realizzato strutture idonee, rete sentieristica, punti sosta e ristoro, aree picnic, area di sosta per camper, centro accoglienza dei visitatori e tante attività di educazione ambientale.  

Amelio Ferrari, direttore della Riserva naturale regionale “Cascate del Verde” spiega che la Riserva è stata istituita con legge regionale n.71/2001, è stata Oasi del WWF dal 1997, Sic  (sito di importanza comunitario) e ZSC (zona speciale di conservazione) ai sensi della Direttiva Comunitaria Habitat.

L’elemento di maggior impatto della Riserva, che colpisce il visitatore sono sicuramente le Cascate del Verde, le più alte dell’Appennino, uno scenario di grandissima bellezza, alte circa 200 metri su rocce calcaree e marne che appoggiano su argille varicolori. Il torrente Rio Verde, che dà origine alle cascate, nasce nel territorio di Pescopennataro, un comune del vicino Molise. Dopo un breve percorso ad alta quota molto suggestivo, il corso d’acqua scende a valle attraverso il triplo salto delle Cascate del Verde, confluendo a quote più basse nel più corposo fiume Sangro. La portata dell’acqua della cascata varia a seconda della stagione e del volume delle piogge. Per poter apprezzare la straordinaria bellezza naturale è necessario percorrere ben 180 gradini che rendono impegnativo il percorso, ma le cascate ripagano poi i visitatori di tutta la fatica. Tantissimi sono i visitatori, per un incremento del turismo naturalistico in questi ultimi anni. Ci sono state, dice Amelio Ferrari, 18 mila presenze nel 2019 e addirittura 22 mila presenze nel 2020. Questo ha reso necessario un ampliamento dell’area parcheggio per consentire soprattutto nel periodo di Ferragosto la sosta dei tantissimi visitatori.

L’eccezionalità di quello che è considerato un vero e proprio monumento naturale è data non solo dalla struttura delle cascate, ma anche dal microclima presente, determinato dalla nebulizzazione della cascata e dalla temperatura più elevata rispetto a quella circostante che deriva dalle pareti bianche che riflettono la luce del sole, che hanno consentito la crescita di tutta una serie di specie vegetali, soprattutto di alberi che normalmente sono dislocati in ambienti diversi , in piani altitudinali diversi. Coesistono ad esempio l’abete bianco e il faggio, con un’inversione delle condizioni climatiche e quindi della vegetazione, una stratificazione capovolta con la presenza addirittura del leccio, elemento tipico della foresta mediterranea.

Altra particolarità è che all’interno delle cascate è attivo un incubatoio di valle per la riproduzione e diffusione del gambero di fiume (austropotamobius pallipes) nell’ambito del progetto Life CRAInat. Il Sindaco del comune di Borrello, Armando Di Luca, quest’anno ha firmato una convenzione con una società olandese Rewilding Apennines per la gestione del centro di riproduzione del gambero di fiume per evitare il pericolo di estinzione a causa della peste del gambero, della competizione con altre specie aliene di gambero e della frammentazione dell’habitat, il tutto aggravato dai cambiamenti climatici. Grazie all’accordo tra il Comune e Rewilding Apennines, questo centro ritornerà in piena funzione per la riproduzione dei gamberi, al fine di rilasciarli in futuro in fiumi idonei, già identificati, grazie a uno studio di fattibilità. Inoltre, verranno realizzate iniziative di sensibilizzazione e di educazione sulla specie e sul suo habitat dedicate alle comunità e ai turisti.

Dal 2016 è anche Geosito per il valore geologico naturalistico presente sia nel luogo delle cascate, dove l’alternarsi dei vari strati lapidei narra la storia stessa delle cascate, che in località Lame Rosse, zona calanchiva adiacente al basso corso del fiume, ha la presenza di materiale sedimentario marino formato da argille varicolori dal verde al grigio al rosso.

I finanziamenti regionali nel corso degli anni sono sensibilmente diminuiti in tutte le riserve naturali ed è grazie all’integrazione con il ricavato della bigliettazione che la riserva di Borrello riesce a sostenersi. La Riserva è visitabile tutto l’anno con biglietto d’ingresso, di 3 euro per adulti, di 2 euro per bambini e ragazzi dagli 11 ai 17 anni e gratuito per i bambini fino a 10 anni e per i soci del WWF.

“Tra i progetti futuri”, dice il direttore Amelio Ferrari, “c’è la realizzazione di un nuovo sito della riserva e la costituzione di una App che tramite il cellulare consentirà di fare visite guidate alla riserva autonomamente, in rispondenza della normativa anti Covid. C’è inoltre l’idea di ampliare la rete sentieristica per soddisfare anche la crescente domanda dei visitatori verso sentieri più lunghi ma in sicurezza. “

Informazioni e prenotazioni: vetrina della riserva 0872 945022, info point 389 6840840

Foto di Amelio Ferrari

 

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