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'Air gun' nel Mare Adriatico: mobilitazione contro le ricerche

"Immaginare una deriva petrolifera per i prossimi decenni è veramente insensato"

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"Dal Veneto con i nostri attivisti a Mestre fino a Bari in Puglia c'è un unico appello al nuovo Parlamento affinché blocchi le trivelle in Adriatico, i nuovi progetti e questa attività di air gun in mare che è così dannosa per la fauna marina e anche per la pesca, e in futuro anche per il turismo". Lo ha detto Augusto De Sanctis, del Forum H2O e del Coordinamento No Hub del Gas Abruzzo, a margine del flash mob organizzato a Pescara "per dire no alla deriva petrolifera e ai progetti di prospezione con air gun" approvati dal Ministero dell'Ambiente e in via di autorizzazione definitiva da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.

Analoghe manifestazioni di protesta si sono tenute, tra Abruzzo, Marche, Molise, Emilia Romagna, Veneto e Puglia, con appuntamenti organizzati a Mestre, Rimini, Ancona, San Benedetto del Tronto, Giulianova, Vasto, Termoli e Bari.

"Immaginare una deriva petrolifera per l'Adriatico per i prossimi decenni è veramente insensato - spiega De Sanctis - anche perché il nostro paese ha firmato l'accordo di Parigi per i cambiamenti climatici e indirizzare il nostro territorio, il nostro mare, sull'energia del passato, quella fossile, è veramente un errore strategico. Nei nostri ministeri ci sono funzionari e dirigenti molto zelanti a favore dei petrolieri: noi pensiamo che i cittadini vogliono un futuro diverso per la nostra Italia per il belpaese per il nostro bel mare, soprattutto puntando sulle rinnovabili e sull'efficienza energetica, le tecnologie già ci sono. E' veramente un controsenso continuare ad affidare il nostro territorio, il nostro mare, a chi vuole fare solo profitto, cioè i petrolieri".

Dall'Ansa Abruzzo

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