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'Ombrina Mare': chiesti 13 milioni di dollari di danni all'Italia

Avviato dalla compagnia Petroceltic l'arbitrato internazionale sulla vicenda del diniego all'installazione nel mare d'Abruzzo

redazione
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E' stato avviato nei giorni scorsi l’arbitrato internazionale – mezzo di soluzione pacifica delle controversie – relativo alla vicenda 'Ombrina Mare' davanti l’International Centre for Settlement of Investment Disputes.

La società petrolifera Rockhopper sostiene che il mancato rilascio della concessione petrolifera Ombrina Mare abbia violato il Trattato sulla Carta dell’Energia e per questo chiede all’Italia un risarcimento danni di 13 milioni di dollari.

A tornare sulla vicenda è il costituzionalista Enzo Di Salvatore, del coordinamento No Triv, formazione ambientalista che per anni si è battuta contro la realizzazione della piattaforma al largo della Costa dei Trabocchi. Di Salvatore aggiunge inoltre che “Rockhopper è rappresentata da King & Spalding, uno dei più ‘potenti’ studi legali internazionali (Christopher Wray, partner dello studio, sarà probabilmente scelto dal presidente americano Donald Trump alla guida dell’Fbi)”.

L’International Centre for Settlement of Investment Disputes, in base al Trattato sulla Carta dell’Energia, è l’organismo deputato a gestire controversie internazionali di questo tipo.

Fonte Rete 8

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