"Nella notte tra il 21 e il 22 Gennaio 2013 la piattaforma offshore Rospo Mare ha sversato petrolio nell'Adriatico. L'azienda nega tutto. Ma la Procura di Larino indaga su tre dirigenti Edison. Ipotesi di reato: disastro colposo". (Espresso, 14 aprile 2016).
Sull' indagine di cui sopra e sugli ultimi sviluppi riportati sulla stampa, crediamo che due riflessioni s'impongono su tutte. Sul referendum del 17.4 è ora più chiaro che mai che il significato del voto andava, di per sé, ben al di là della pur fondamentale questione tecnica.
L'astensione è stata uno schiaffo in faccia al buon senso - ripeto, al di là della questione tecnica - e, per i locali che hanno invitato al non voto, una dimostrazione di disaffetto al territorio vastese che lascia interdetti. Soprattutto se tra questi c'era - come c'era - anche chi lavora nel settore turistico: della serie infinita "non abbiamo imparato niente e abbiamo dimenticato tutto".
La seconda questione riguarda, invece, chi ha allertato, allora, le autorità. I "soliti birdwatcher" locali che, gratuitamente, sorvegliano continuamente il territorio (a parte le osservazioni ornitologiche...) e che, come per il buon senso di cui prima, ricevono, spesso, schiaffi metaforici e derisioni vere da chi, invece, non muove un dito per difendere il territorio.
Grazie al Fratino, come spesso accade, Vasto e le sue spiagge erano, nei giorni scorsi, alla Fiera del Birdwatching a Comacchio dove, convegno tecnico sul Fratino a parte, la pubblicità del territorio, rivolta ad un turismo di qualità, è stata... abbondante e gratuita!
Stefano Taglioli, birdwatcher e coordinatore Gruppo Fratino Vasto