E' con una nota congiunta che Silvana Priori, Enrico Di Giuseppantonio e Nicola Scaricaciottoli – rispettivamente sindaci di Torino di Sangro, Fossacesia e Paglieta – rilanciano l'appello per chiedere a Regione Abruzzo e Genio Civile di intervenire al più presto per le attività ed opere di manutenzione e pulizia dell’alveo del fiume Sangro.
“In più occasioni abbiamo scritto autonomamente agli enti preposti – sottolineano - per chiedere di intervenire con i lavori di manutenzione idraulica ordinaria del fiume, ma nulla è stato fatto fino ad ora. La situazione appare preoccupante per l’ingente numero di tronchi e detriti che si sono depositati sui margini del fiume, nonché contro i piloni dei ponti ubicati lungo il percorso fluviale. Emblematica è la continua erosione sotto i piloni del ponte Guastacconcio”.
Già in passato i tre sindaci hanno lanciato l'allarme, arrivando pure a gesti estremi, quale l’emanazione di un’ordinanza di chiusura del ponte sul Sangro, da parte di Priori e Di Giuseppantonio. Provvedimento che fece almeno registrare, da parte della Provincia di Chieti, l'azione per liberare i piloni del ponte. Atto, però, rimarcano ancora i tre sindaci, che potrebbe essere reso vano “se non si provvede a monte a liberare il fiume ed ad effettuare il taglio selettivo di quegli alberi, ad esempio, oramai pericolanti e quindi trasportabili dalla corrente. Possibile che non si riesca a comprendere che se il problema non viene risolto a monte, qualsiasi intervento effettuato a valle risulterebbe vano, nonché inutilmente dispendioso?”.
Intanto, il fiume Sangro rimane sotto stretta sorveglianza, anche perché gli argini intasati hanno fatto sì che spesso questo andasse a straripare sui terreni circostanti con erosione di alcuni uliveti ed anche di una strada comunale nel territorio di Paglieta.
“Chiediamo alla Regione ed al Genio Civile di intervenire al più presto – concludono Priori, Di Giuseppantonio e Scaricaciottoli – affinché vengano effettuate quelle attività di manutenzione idraulica ordinaria che consentirebbero di far diventare il nostro fiume Sangro, uno dei più grandi d’Abruzzo, non più un sorvegliato speciale, bensì un bene naturalistico da preservare e valorizzare”.