L'Abbazia di San Giovanni in Venere è stata ufficialmente inserita nel polo museale regionale abruzzese.
Tramite decreto, sottoscritto nei giorni scorsi, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha fatto spazio ad uno dei luoghi-simbolo del territorio della Costa dei Trabocchi nell'elenco dei monumenti meritevoli di ulteriore tutela e valorizzazione, assieme al Castello Piccolomini di Celano ed alla Chiesa di San Bernardino de L’Aquila.
“E’ per tutti noi un’importantissima vittoria – dichiara il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio - che premia l’impegno che in questi mesi abbiamo profuso per far mantenere sempre sulle luci della ribalta l’Abbazia di San Giovanni in Venere, uno dei monumenti simbolo di tutto l'Abruzzo ed ora anche del sistema museale regionale”.
Il decreto, presentato dal Ministro Franceschini nel corso della cerimonia di avvio di “Mantova Capitale Italiana della Cultura”, alla presenza del premier Matteo Renzi, oltre a prevedere una riorganizzazione delle Soprintendenze, ha decretato l’ampliamento della mappa dei musei e dei luoghi della cultura affidati alla gestione dei Poli Museali Regionali, inserendo fra questi, in Abruzzo, proprio l'Abbazia di origine benedettina.
“San Giovanni in Venere – dice ancora Di Giuseppantonio - entra a far parte di quell’unicum culturale della Regione, condividendo con gli altri beni culturali abruzzesi intenti di fruizione e valorizzazione, entrando in un unitario percorso turistico-culturale”. Di Giuseppantonio prende spunto da questo riconoscimento per lanciare un appello al presidente della Regione Luciano D'Alfonso: “Per far decollare il turismo in Abruzzo è necessario un progetto unico di promozione e valorizzazione che abbracci tutto il territorio, esaltando quelle che sono le sue peculiarità e per fare ciò è necessario che la Regione assuma concretamente il ruolo di regia. A D'Alfonso ricordo l'impegno preso, in occasione di una visita a Fossacesia, a finanziare il restauro e la valorizzazione del complesso monumentale”.
Anche i Padri Passionisti, che gestiscono e custodiscono il cenobio benedettino, hanno espresso viva soddisfazione per l'importante inserimento.