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'No Ombrina' e petrolizzazione in mare: 'Associazioni presuntuose e arroganti'

Il giudizio di Confindustria dopo la manifestazione di Lanciano: 'Numeri gonfiati'

redazione
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La contrapposizione resta.

Confindustria Chieti-Pescara interviene, con una lunga ed articolata nota, sulla manifestazione di sabato 23 maggio organizzata a Lanciano per dire 'no' al progetto 'Ombrina Mare' ed alla deriva petrolifera del territorio.

“Le argomentazioni proposte dal coacervo delle associazioni ambientaliste - è scritto in un documento degli industriali - si commentano da sole per la scarsità di contenuto e la debolezza delle fonti. Se vogliono ancora contrapporsi a quanto già esaminato dalla commissione nazionale Via-Vas, composta da decine di esperti di livello nazionale ed internazionale (circa 50) che dal 2010 hanno esaminato per ben tre volte il progetto ed espresso sempre parere positivo, alle numerose osservazioni, alle puntuali controdeduzioni effettuate dall’azienda sulle osservazioni ricevute durante il procedimento Via, lo facciano con argomenti e competenze più specifiche. La realtà – si legge ancora - è che la commissione Via-Vas e la sottocommissione Aia hanno espresso parere tecnico positivo con prescrizioni alla compatibilità ambientale del progetto e lo hanno approvato”.

LA PROTESTA POPOLARE - Rispettiamo le migliaia di cittadini abruzzesi e non che civilmente hanno manifestato a Lanciano un’opinione spesso però formatasi su una costante e pervasiva disinformazione, scientificamente condotta dagli ambientalisti. Su questa manifestazione ci sarebbe molto da dire anche sul numero dei presenti mediaticamente sovrastimato, moltiplicando da poche migliaia (stime reali) fino a 60.000 i partecipanti a seconda della convenienza e della fonte. Se comunque i manifestanti meritano rispetto, non possiamo fare altrettanto con le posizioni ideologiche di chi non avendo altri argomenti passa all’insulto, alla mistificazione dei dati, alla denigrazione costante e chirurgica di chiunque la pensa in maniera diversa”.

Ancora Confindustria: “Come dovrebbero esprimersi oggi le migliaia di lavoratori italiani e le centinaia di aziende che – a cominciare da quella titolare del progetto - lavorano con onestà e sacrificio, sentendosi criminalizzati per chissà quali disastri mai compiuti e che mai si sono verificati in Abruzzo e che al pari di tutti tengono alla salute propria e dei loro figli, al proprio ambiente ed al futuro della nostra regione? Siamo certi – è l'ulteriore sottolineatura - che esiste una maggioranza silenziosa che, pur non scendendo in piazza, ha un’opinione ben diversa rispetto al no a tutto e a prescindere, ormai diventato il mantra del peggior ambientalismo di retroguardia che in Abruzzo si esprime al massimo livello. Ben venga continuare il confronto scientifico, ma che si svolga su basi serie, documentate, a cui le imprese certo non si sottraggono. E rispetto chiediamo e pretendiamo verso le aziende, i lavoratori, i professionisti, gli organismi tecnici, amministrativi e di controllo che scrupolosamente fanno sì che la nostra industria estrattiva sia all’avanguardia internazionale per qualità e professionalità”.

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