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Reddito minimo garantito, proposta di legge regionale del Movimento 5 Stelle

redazione
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E' stata presentata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle la proposta di legge relativa all’introduzione, in Abruzzo, dell’istituto del reddito minimo garantito, una prestazione sociale diretta a dare un sostegno a tutti coloro che, per mancanza di lavoro, si trovino in condizione di disagio economico.

“Con la nostra proposta – ha spiegato il capogruppo Riccardo Mercante – vogliamo fare in modo che venga finalmente introdotta, nella nostra Regione, una misura diretta al contrasto della disuguaglianza ed esclusione sociale ed a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità. Uno strumento che è previsto nella maggior parte dei Paesi Europei e che dovrebbe essere alla base di ogni Stato civile e democratico in quanto consente di assicurare a tutti, soprattutto ai più deboli, un’esistenza libera e dignitosa. Quella per il reddito minimo garantito – ha continuato Mercante – è una battaglia che il Movimento 5 Stelle sta portando avanti da anni anche a livello nazionale nonostante le resistenze delle opposte forze politiche. Per questo, noi consiglieri regionali, abbiamo avvertito l’esigenza di preparare, nelle more di una regolamentazione unica per tutto il Paese, una legge che possa consentire, nel frattempo, di rendere questo istituto operativo per lo meno qui in Abruzzo, in modo da poter prestare un sostegno economico a tutti quei cittadini abruzzesi costretti, ogni giorno, a fare i conti con la mancanza di lavoro e con un reddito non sufficiente a garantire neppure i bisogni fondamentali".

Non si tratterà di una "mera prestazione assistenzialistica giacché i beneficiari verranno inseriti in un percorso di ricerca del lavoro e supportati fino al raggiungimento della loro piena autonomia economica. In questo modo si potrà intervenire in tutte quelle situazioni al limite della soglia di povertà offrendo non solo un sostegno economico concreto ma anche favorendo il reinserimento nel mercato del lavoro di tutti coloro che, per una ragione o l’altra, ne fossero stati esclusi".

In un periodo di crisi economica "non si può far finta di nulla e non accorgersi - conclude Mercante - delle centinaia di famiglie che non riescono neppure a sopravvivere e sono, di fatto, recluse ai margini della società. È un preciso dovere della Regione intervenire, prima di tutto, prima di ogni altro intervento, opera o progetto, a sostegno di queste persone. La tutela dell’individuo è una  priorità assoluta ed i soldi vanno destinati, innanzitutto, a tal fine, perché nessuno rimanga indietro”.

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