Il Parco della Costa Teatina ancora al centro dell'attenzione. A fine aprile il commissario incaricato di completarne l'iter, Giuseppe De Dominicis, ha dato l’annuncio ufficiale del lavoro concluso secondo il calendario, ma la perimetrazione intanto è stata contestata da alcuni sindaci ed organizzazioni di categoria ed ora si registra un intervento in merito anche da parte dei vertici abruzzesi del partito di centrodestra Fratelli d'Italia.
“La deriva petrolifera della costa adriatica dimostra il fallimento delle azioni di tutela del territorio fino ad oggi programmate”.
Esordiscono così Etelwardo Sigismondi, portavoce regionale di Fratelli d’Italia-An, Antonio Tavani, portavoce provinciale dello stesso partito e Marco di Michele Marisi, del direttivo provinciale e portavoce regionale di Gioventù Nazionale, in una lettera inviata ai sindaci del Comuni della fascia costiera della provincia di Chieti.
“Alla base di tale fallimento – hanno spiegato - vi è la mancata condivisione dei vari attori istituzionali e delle strategie territoriali da attuare. La perimetrazione del Parco della Costa Teatina, o meglio le varie proposte di perimetrazione che si sono succedute in questi anni, ne sono la riprova. A fronte di obiettivi condivisi quali la tutela e la valorizzazione del territorio, non si è giunti, in anni di concertazione, a soluzioni unitarie. E dunque, mentre sulla costa si contrapponevano le diverse strategie di sviluppo e di tutela da programmare, le compagnie petrolifere, complici le sciagurate scelte del Governo Renzi, hanno continuato a perseguire i propri obiettivi sul nostro mare. La futura pianificazione della costa nostrana, tra le più belle dell’Adriatico – hanno proseguito gli esponenti del partito di Giorgia Meloni - non può prescindere dalla più ampia partecipazione e condivisione nelle scelte non solo di tutti gli attori pubblici, ma anche di quelli privati che da anni si impegnano per la valorizzazione e promozione delle risorse naturali di cui disponiamo".
A tal proposito, Fratelli d’Italia-An, ritenendo che sia giunto il momento di mettere la parola fine alle contrapposizioni – hanno scritto nella missiva - offre alla Sua attenzione tre azioni che possono rappresentare l’asse portante per giungere, in tempi rapidi, ad una condivisa definizione del sistema di sviluppo, valorizzazione e tutela della nostra fascia costiera: attuazione del ‘Sistema delle aree protette della Costa Teatina’, previsto dalla L.R. 05/2007, mediante il collegamento funzionale della ‘Via Verde’ tra le Riserve Naturali di ‘Punta D’Erce’ a Vasto, di ‘Lecceta’ a Torino di Sangro, di ‘Grotta delle Farfalle’ nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino, di ‘Punta dell’Acquabella’ e ‘Ripari di Giobbe’ nel Comune di Ortona e la Riserva di ‘Marina di Vasto’ nel Comune di Vasto; stipula di un accordo di programma tra le Amministrazioni comunali della fascia costiera al fine di evitare la cementificazione del territorio e per la definizione, attraverso il sistema della Copianificazione Territoriale, di uno sviluppo omogeneo ed ecosostenibile della Costa Teatina con particolare riferimento alla programmazione delle infrastrutture al turismo; trasformazione del ‘Parco della Costa Teatina’ nel ‘Parco Marino della Costa Teatina’, per la protezione degli habitat, delle specie e dei luoghi, senza ulteriori impedimenti per la pesca, sulla quale vigono già norme precise, ma in grado di fermare il rischio di petrolizzazione dell’Adriatico.”
“Ci auguriamo – hanno concluso Sigismondi, Tavani e di Michele Marisi nella lettera ai sindaci - vorrà far propria la nostra proposta, rendendosi promotore di un incontro con i suoi colleghi sindaci della costa”.
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