Adesioni in crescita negli ultimi giorni per la manifestazione 'No Triv - Salviamo l'Adriatico' in programma il 23 maggio a Lanciano, il 'bis' di un'iniziativa simile che si tenne 2 anni fa, il 13 aprile 2013, a Pescara.
Al centro della mobilitazione, con il coordinamento 'No Ombrina 2015' in prima linea, ci sono i tanti progetti in itinere per ricerche ed estrazioni petrolifere in mare, in particolare nell'area della Costa dei Trabocchi (Ombrina Mare, Elsa2 e Rospo Mare) che hanno avuto uno slancio, a livello ministeriale, negli ultimi tempi.
L'obiettivo del coordinamento è di "costruire una mobilitazione efficace, comune e condivisa, che sia in grado di fermare la petrolizzazione del nostro mare". Ribadita la necessità di scegliere e puntare sullo sviluppo tramite strumenti quale il Parco nazionale della Costa Teatina, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità , la valorizzazione turistica e culturale del territorio, "un modello compatibile con la natura".
Nel 'mirino', in particolare, finisce il decreto Sblocca Italia del Governo Renzi, definito "responsabile di questo sopruso, dal momento che, invece di difendere il territorio dalla devastazione ambientale, dalle cementificazioni, dalle trivelle, dalle privatizzazioni e alienazioni ai privati, rappresenta un incoraggiamento a tali azioni, e quindi una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro".
Tra le attività su cui comitati e associazioni stanno lavorando vi è l'impegno delle amministrazioni comunali a «a promuovere delle delibere in cui si dichiarano contro le trivellazioni e a modificare la cartellonistica stradale aggiungendo al nome del comune la dicitura 'Questo comune si batte contro la petrolizzazione dell'Adriatico».