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La ripresa non arriva e l'occupazione 'segna rosso': preoccupazione nel Vastese e in Abruzzo

La 'fotografia' di una realtà difficile della Cisl Abruzzo-Molise

a cura della redazione
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Indicatori tutti negativi, la conferma di una ripresa che stenta a ‘decollare’ ed un’occupazione nel territorio del Vastese ed in ambito regionale che continua a far registrare dati e riscontri assolutamente preoccupanti.

A tracciare un quadro fosco è il segretario generale della Cisl Abruzzo-Molise Maurizio Spina.

Crollo dell’occupazione, assenza di una politica per favorire le assunzioni ed il reinserimento lavorativo dei disoccupati, mancanza di risorse per il pagamento degli ammortizzatori sociali: queste le principali noti dolenti sulle quali batte il sindacato. Un po’ di numeri: sono 18 mila gli occupati in meno rispetto allo scorso anno e sono cresciuti i disoccupati; il mercato del lavoro, dal 2008 al 2013, ha perso quasi 30 mila occupati: erano 518 mila nel 2008, sono scesi a 490 mila l’anno scorso. I dati Istat, relativi al 2013, dicono che il tasso di occupazione scende ancora di 2 punti rispetto al 2012; i disoccupati, oggi, sono esattamente il doppio, 63 mila, contro i 32 mila del 2008, e il tasso di disoccupazione ha raggiunto la soglia dell’11,4%; mentre quello giovanile è aumento di quasi 5 punti percentuali passando dal 33% nel 2012 al 37,7% l’anno scorso. Crescono pure gli inattivi (+15 mila rispetto al 2012), le persone scoraggiate, i giovani che non studiano e non lavorano e cresce – di pari passo – anche l’area del sommerso. Sono poi aumentate del 15%, l’anno passato, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, mentre in Italia gli interventi sono diminuiti. L’incremento delle richieste, di quasi 5 milioni di ore, è caratterizzato da una crescita, molto elevata, degli interventi di cassa straordinaria (32%). E l’incremento, in base ai rilievi dell’Inps, interessa tutti i  settori produttivi, ad eccezione del commercio, che fa segnare una piccola diminuzione. Tra le province abruzzesi il ricorso alla cig è in netto aumento ovunque, in quella di Chieti in modo particolare.

L’APPELLO - Nell’incontro del 3 marzo scorso con il presidente della Regione Gianni Chiodi e l’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto di farsi promotori della necessità, nell’ambito della Conferenza delle Regioni, di individuare risorse proprie per trovare con il Governo una soluzione definitiva ad una crisi e ad un’emorragia di posti di lavoro devastante per il territorio. Tra i suggerimenti: approvazione della legge regionale di riforma del welfare, ferma da più di un anno in commissione consiliare; intervento concordato sulle aree di crisi regionali (compresa quella della Val Sinello nel Vastese); politiche di incentivi a chi assume giovani e donne, disoccupati di lunga durata e lavoratori over 50 che hanno perso il posto di lavoro.

All’Abruzzo, ricorda infine il segretario della Cisl Abruzzo-Molise, sono stati assegnati 35 milioni di euro, tra fondi europei, cofinanziamento nazionale e quote Fse regionale, somme che vanno utilizzate nel biennio 2014–2015 per dare sostegno in modo particolare all’occupazione giovanile. Essenziale anche ridare slancio e vigore allo strumento dell’apprendistato. Capitolo contratti di solidarietà, in conclusione: la recente legge di stabilità ha ridotto dall’80 al 70% la copertura dell’integrazione salariale nei contratti di solidarietà. La Regione Abruzzo deve farsi carico, a questo punto, di individuare le risorse necessarie per garantire la copertura dell’integrazione del 10%.

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