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Eolico nel Vastese interno, altre pale e altre proteste

Il caso a San Giovanni Lipioni e l'amministrazione locale finisce nel 'mirino'

a cura della redazione
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Una "visione mostruosa, un delitto contro la natura e contro i cittadini". Non usa mezzi termini Feliciantonio Grosso, originario di San Giovanni Lipioni ma residente da molti anni a Bologna, per descrivere quanto è stato fatto nel suo amato paese natale dove sistemati altri pali eolici.

Grosso ha vergato una lettera di proteste indirizzata al sindaco di San Giovanni, Aurore Rossi.

Di seguito il testo.

Quando in nome del progresso (soldi) si compiono i delitti più mostruosi contro madre natura e contro i cittadini.

La recente, mostruosa visione delle pale eoliche a San Giovanni ed in particolare delle due installate poco oltre il cimitero con il lugubre rumore che esse producono, mi costringono, assieme all'amore vero che nutro per il mio paese che non è il suo, e la sua definitiva condanna a morte, ad esprimere quanto segue.

IL FATTO - Venerdì 17 dello scorso mese di agosto, venendo a S. Giovanni per il solito periodo festivo, mi sono fermato, com'è mia abitudine, presso il Santuario della Madonna di Canneto. Scendendo dall'auto e rivolgendo lo sguardo verso l'alto ho visto, incredulo, alcune pale coliche in cima al monte di S. Giovanni. Meravigliato perché non ero a conoscenza della loro installazione, le ho fatto notare a mia moglie. Che bruttura! Fu la sua risposta lapidaria. Dopo una breve visita alla Madonna siamo risaliti in auto per raggiungere S. Giovanni. Dopo fa metà della salita che dal fiume porta in paese, siamo stati attratti da una visione mostruosa. Due immense pale coliche ci sovrastavano e sembravano che ci crollassero addosso. Non mi crederà. Per un attimo ho fermato l'auto per vedere se sognavo o se era realtà. Purtroppo era vero. Sbalordito ho ripreso il percorso con lo sguardo rivolto più verso le pale che alla via. Poco mancò che non uscissi di strada essendo questa piene di curve. Arrivato in piazza non mancai di dire pubblicamente ai Presenti la mia ferma disapprovazione per questa mostruosità contro madre natura e soprattutto contro i cittadini residenti e non, di S. Giovanni e Comuni limitrofi. Alla mia richiesta del perché due pale erano state collocate, in pratica, dietro il cimitero, mi fu risposto che il loro spostamento dalla cima del monte dove erano state programmate per un totale di cinque pale, era dovuto al fatto di salvaguardare la nidificazione e caccia del nibbio reale e del nibbio bruno che sono specie protetta dalla UE (dalla relazione del comitato pro-Coelentia contro il Parco Eolico Tramonto del 30 luglio 2010). A questo punto, prima di affrontare l'argomento sulle energie alternative delle quali l'Italia, e non solo, ha impellente necessità vorrei chiedere a chi è a conoscenza dell'argomento come hanno potuto i tecnici e gli amministratori locali accettare una simile modifica che, oltre ad essere mostruosa, può essere causa di disturbi del sonno conseguenti al continuo, lugubre rumore delle pale? Personalmente ho anticipato il rientro a Bologna per non essere ossessionato da tale rumore soprattutto notturno.

A questo punto c'è da chiedersi: era più importante salvaguardare la nidificazione del nibbio reale e del nibbio bruno piuttosto che la salute dei cittadini di S. Giovanni? Perché di salute qui si parla e il sottoscritto lo dice con cognizione di causa.

Se le pale fossero state messe tutte sulla cima del Monte avremmo avuto una deturpazione del panorama, purtroppo a danno soprattutto dei celenzani che se le trovano di fronte, ma almeno i sangiovannesi non avrebbero avuto il "castigo" perenne del rumore e dell'immagine mostruosa delle pale sopra il cimitero che sembrano crollarti addosso da un momento all'altro. Ma poi lo spostamento di due pale è forse sufficiente per la "tranquillità" della nidificazione dei nibbi? lo non credo. E allora perché questa follia? Da una fitta e qualificata documentazione estratta da internet sull'eolico nell'alto Vastese, ho potuto constatare, con mia grande sorpresa perché ignoravo il tutto, di come Celenza, con il suo comitato pro-Celenza si sia battuto con cognizione di causa e con ìl parere di un esperto in materia, l'ing. Ferdinando Giammichele, contro il progetto Tramonto che prevedeva l'installazione di pale eoliche al confine con S. Giovanni, attualmente non ancora realizzato, e speriamo mai, anche se le pale presenti di S. Giovanni, hanno già distrutto per sempre il panorama dei celenzani.

A Torrebruna, il sindaco Nicola Petta, in un articolo del 18-12-2010, si dichiarava nettamente contrario ed auspicava pannelli fotovoltaici sulle case, come fanno in Israele e nei paesi fortemente soleggiati. Asseriva inoltre che l'installazione non è stata condotta con il comune, ma direttamente con i proprietari dei terreni. L'articolo termina con una dichiarazione dell'Associazione Dinamismi: 'A parere dell'Associazione l'impatto ambientale in un'ottica olistica è inaccettabile per gli effetti sulla fauna protetta e per gli aspetti visivim acustici ed ambientali. In un articolo del 24-10 -12 'Eolico selvaggio' il candidato sindaco di Torrebruna, Placido Pelliccia, asserisce che l'eolico non è l'unico modo per i Comuni per far cassa. In particolare dice che: il territorio va valorizzato nella sua naturale vocazione e non "offeso" o peggio ancora irreversibilmente "deturpato" per "trenta denari". Purtroppo i nostri sindaci nell'illusione di rimpinguare le casse comunali contribuiscono a scrivere l'inappellabile sentenza di condanna a morte di un paesaggio stupendo e fonte di "ricchezza "per i nostri abitanti. Quando anche la bellezza dei nostri territori sarà persa i sindaci dovranno spiegarci il perché dell'abbandono delle nostre zone. E continua con frasi che, purtroppo, si avvereranno.

A Castelguidone dopo un'assemblea pubblica vincono gli ambientalisti. Arriva la bocciatura Via. Articoli del 26-01-2011.

San Giovanni Lipioni - Cosa è stato fatto a S. Giovanni? Poco o nulla almeno a sentire le voci dei cittadini. Sembra che siano stati affissi manifesti indirizzati ai proprietari dei terreni interessati a cedere alla ditta appaltatrice il diritto di transito e della collocazione delle pale. A tal proposito mi permetto di riportare integralmente uno spezzone dell'articolo: il nostro 'No al parco eolico Tramonto' pubblicato il 30 luglio 2010 dal comitato Pro-Celenza. Dice: "Il rispetto verso i cittadini è mancato completamente nel senso che non sono stati affatto coinvolti prima della presentazione del progetto alla Regione. Infatti, bisognava dare adeguata pubblicità alle popolazioni residenti che ricadano in un'area di raggio 10 Km baricentrica all'impianto. Quindi andava interpellata anche la popolazione dì Carunchio". Bisognava organizzare convegni pubblici ed incontri sul tema specifico informando preventivamente gli organi istituzionali a vari livelli e le Associazioni ambientalistiche e di categoria". Anche questo è scritto nelle Linee Guida ove NON è scritto invece che sono ammessi piccoli incontri di amici e sostenitori. L'amministrazione comunale non può far cassa a danno dei cittadini (parole, queste, del comitato). Perché questo regolamento non è stato nemmeno sfiorato a S. Giovanni? Capisco che sia una domanda superflua. La risposta la conosciamo tutti: soldi per il comune e per i concessionari dei terreni. E i cittadini che potevano essere contrari, potendo essere anche la stragrande maggioranza, perché devono subire le conseguenze nefaste visive e mentali per gli interessi di pochi. Comune in primis?

All'attuale sindaco che si sente orgogliosa dì simile pazzia le consiglio di risiedere a S. Giovanni, come dovrebbe far ogni sindaco per guadagnarsi meglio lo stipendio, e di andare ad abitare in piazza, o meglio, in cima alla curva, dove abitava l'ex macellaio. Non so quanto resisterebbe. Per sua fortuna abita a Vasto come del resto il suo predecessore a Pescara. Per cui, sempre a titolo di cronaca Le faccio presente che l'energia eolica viene sfruttata, in Europa, nei paesi nordici, dove c'è vento tutto l'anno e soprattutto ci sono distese immense disabitate. Se Lei va in Olanda vedrà parchi eolici in mezzo al mare ma lì il sole lo vedono un mese all'anno, quando va bene, e il mare lo usano praticamente solo per la pesca. Lo stesso dicasi per la Germania dove di recente hanno inaugurato un immenso parco eolico, ma lontano dai centri abitati. Così per la Gran Bretagna e la Scozia ecc.... Negli Stati Uniti utilizzano i deserti per grandissimi parchi eolici. In Italia non ci sono spazi disponibili per questo tipo di energia perché l'Italia è tutta abitata. Ciò non toglie che anche in Italia i parchi eolici non mancano. Dove sono? In Sicilia, paradiso del sole. È notizia televisiva di pochi giorni fa che la malavita organizzata ricicla denaro sporco in questo affare di milioni di Euro. E pensare che la Sicilia, come del resto l'Italia intera, disporrebbe di energia solare in eterno. Il prof. Rubbia, premio nobel per la fisica, è un grande sostenitore per questo tipo di energia. Secondo Lei, sig. sindaco, perché non gli danno credito?

FOTO di DENISE MARIANACCI

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