Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Alla scoperta del mondo rurale e dei prodotti tipici del nostro territorio: il vino

L'approfondimento con Emanuele Altieri della Cantina 'Fontefico' di Vasto

Condividi su:

Per conoscere meglio la realtà produttiva del vino, prodotto tipico del nostro territorio, siamo andati alla cantina “Fontefico”, dove abbiamo potuto intervistare uno dei proprietari il sig. Emanuele Altieri.

 

Qual è il processo produttivo per la produzione del vino? 

La produzione del vino nella nostra cantina segue queste fasi: la prima è la diraspatura durante la quale vengono separati i raspi dagli acini. Questi si trasformano in pigiato e poi in mosto e fermentano per due settimane in serbatoi d’acciaio. Al termine della fermentazione avviene la pressatura che serve a spremere in maniera soffice le vinacce ( che vengono vendute ad un’azienda di Ortona per la distillazione e la produzione di altri prodotti alcolici). Segue poi un periodo di affinamento, durante il quale si effettuano vari travasi. La feccia che si ricava, viene venduta alle distillerie per la produzione dell’alcol puro. Il vino si lascia affinare per due anni, poi si imbottiglia.

 

Quale e quanto vino producete? 

Si producono 4 tipi di vino: il Pecorino, un vino bianco molto pregiato; il Montepulciano, tipico delle nostra terra; il Titinge, una riserva speciale di Montepulciano, fatto invecchiare in botti di legno; e l'Aglianico, un vino che ha una struttura molto importante. Il 60% della produzione è destinata per il mercato estero, mentre il 40% per la ristorazione del nostro paese. Si producono in media 18.000 bottiglie l’anno di vino.


Perché state passando alla certificazione biologica per la vostra azienda?
Abbiamo deciso di passare al biologico per avere un prodotto di grande qualità. Non è facile la produzione biologica, è necessario avere una competenza rispetto a tutte le modalità per combattere i problemi senza usare prodotti chimici. E’ necessario avere un agronomo che segua costantemente l'azienda.


Rispetto anche ai fatti accaduti nei giorni scorsi, cosa si può fare, secondo lei, per evitare il dissesto idrogeologico nel mondo rurale? 

É importante evitare di abbandonare le campagne ed evitare di cementificare colline intere. Le piante, gli alberi, con le loro radici trattengono il terreno ed evitano molti problemi.


Usate energie rinnovabili? Che problemi vanno considerati in proposito?
Usiamo le energie rinnovabili dei pannelli fotovoltaici, che ci permettono non solo di avere energia elettrica, ma anche di rivenderla.


Quali sono i progetti che state portando avanti e quali per il futuro?
Vorremmo potenziare la conoscenza dei nostri prodotti, per esempio attraverso incontri nella sala di degustazione che abbiamo vicino alla cantina. Il contatto diretto con il cliente ci permette di accorciare la filiera e di dare un prodotto di qualità ad un prezzo contenuto.

 

Secondo lei le sostanze chimiche utilizzate dagli agricoltori oltre a inquinare le falde acquifere, possono essere pericolose per le piante stesse?
Se si adoperano bene, tutte le sostanze chimiche nell’agricoltura , nella giusta proporzione e per le piante giuste, non sono nocive. Il problema c’è invece se si procede con superficialità, senza la conoscenza esatta dei rischi possibili per l’aria, la pianta, il prodotto, il terreno, le falde.

 

Abbiamo studiato che le api sono indicatori biologici, cioè sono sensibili all'inquinamento. Come sono le api nella sua azienda?
Nella nostra azienda agricola ci sono moltissime api. Anzi, proprio quest’anno abbiamo visto una specie in estinzione: il Bombo.

 

Perché è preferibile non fare un’agricoltura intensiva ma proteggere la biodiversità con i prodotti tipici, ad esempio la vite?
E’ molto importante salvaguardare i prodotti tipici del territorio. Anche il consumatore dovrebbe fare più attenzione nell’acquisto, evitando di comprare prodotti fuori stagione, e che sono standardizzati nella forma e nel gusto. Bisognerebbe ritornare a sentire l’odore e il sapore del cibo, e apprezzarne le sue caratteristiche specifiche e peculiari.


Quest’esperienza ci ha permesso di conoscere le caratteristiche e le problematiche del processo produttivo del vino. Ci ha anche fatto capire che questo prodotto, tipico del nostro territorio, va coltivato con passione ma anche con molta attenzione, per salvaguardare l’agrobiodiversità del nostro territorio e per la produzione di un vino di grande qualità.

Classi quinta C e quinta D – Scuola Primaria Spataro – Istituto Comprensivo n. 1

Condividi su:

Seguici su Facebook