A 95 anni di età il ricordo della Croce di Guerra al valor militare conferitagli nel 1943 è ancora vivo in Verino Giovannucci.
E' la nipote Gilda Giovannucci a trasmettere la testimonianza dell'anziano zio, oggi 95enne, originario di Schiavi di Abruzzo, nell'Alto Vastese, ed attualmente residente negli Stati Uniti d'America.
"Sono nato il 26 aprile 1917 e il 21 maggio 1938 fui chiamato alle armi - le parole di Verino Giovannucci -. Dopo la visita di rito, risultato idoneo, fui assegnato al glorioso corpo degli Alpini, 9° Reggimento - Battaglione L’Aquila. Ricevemmo l’ordine di partire per il fronte nell’ottobre del 1940. Il 23 dicembre la battaglia infuriò paurosamente. Noi eravamo attestati sul Monte Chiarista. Le nostre armi erano arroventate, ma le munizioni finirono e fu allora che col Tenente ed altri alpini della mia squadra ci portammo sulla linea dei fucilieri per contrastare l’avanzata del nemico. Per questa azione venni decorato della Croce di Guerra al Valor Militare. Verso la fine di febbraio dell’anno successivo fui trasferito a Susak, nella ex Jugoslavia. Durante la mia permanenza qui, arrivò l’autorizzazione di potermi fregiare del nastrino bianco–azzurro col gladio e della Croce di Guerra al valor militare. Il comandante del Quartier Generale si mise sull’attenti e, salutando militarmente quelle insegne, mi abbracciò dicendo: 'Ora anche noi abbiamo un piccolo eroe alpino'. Tutto ciò mi riempì di immensa commozione che piansi di gioia".