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'Martoriate' strade del Vastese e del territorio provinciale finite nel 'dimenticatoio': critico il Pd

D'Amico: 'Piuttosto che pensare a nuove arterie si provvedesse a sistemare le esistenti'

a cura della redazione
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"Piuttosto che pensare alla realizzazione di nuove arterie, almeno si provvedesse a sistemare le esistenti": Camillo D'Amico, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio provinciale, torna sulla questione della viabilità nell'entroterra, in modo particolare dell'area del Vastese, accusando l'amministrazione Di Giuseppantonio - ed in aggiunta la Regione Abruzzo - di non avere a cuore le esigenze del territorio.

 

Lo spunto è offerto da un'ultima riunione del Consiglio provinciale nel corso della quale sono stati ignorati, specifica l'esponente del centrosinistra, alcune richieste di intervfento specifiche per l'area Vastese.

 

"Erano in discussione - dice D'Amico - importanti emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche, talune delle quali a costo zero per l’ente, come la richiesta di provincializzazione delle strade Fondovalle Moro e l’ultimo tratto della Cupello–San Salvo. Entrambe bocciate senza appello da una maggioranza cieca e sorda ad ogni pur minima esigenza del nostro territorio. Duole sentire in questi giorni - aggiunge - le ancora inascoltate grida di allarme del sindaco di Castiglione Messer Marino, Emilio Di Lizia, verso Provincia e Regione per evitare la chiusura della strada che collega la sua cittadina a Montazzoli e verso l’area industriale della Val di Sangro caduta nel dimenticatoio dopo un intervento fatto nella primavera scorsa in seguito ad un cedimento strutturale. Il centrodestra, che conta e governa Provincia di Chieti e Regione Abruzzo, ama fare passerelle propagandistiche nel nostro territorio, talvolta anche con il servile concorso di qualche sindaco partigiano, ma non produrre interventi per strade ed infrastrutture. Nelle casse dell’ente ci sono circa 30.000.000 di euro destinati alle opere pubbliche per l’intero territorio provinciale; bene sarebbe che, piuttosto che pensare a nuove strade, si procedesse ad una vasta azione di manutenzione di quelle esistenti con nuovi manti bituminosi, rifacimento della segnaletica verticale ed orizzontale, sistemazione di piccole frane. I cittadini avvertirebbero l’utilità dell’ente - conclude D'Amico - e le strade sarebbero decisamente più sicure nella loro transitabilità”.

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