Pubblicato, a firma di Massimo Desiati, sul settimanale ''Il Taglio Giusto per Vasto''. ''Ancora oggi, i Vastesi over cinquanta che dovessero conoscere coetanei in altre parti d'Italia ed a loro dovessero confidare di essere di Vasto si sentirerebbero dire: ''Ah, sei di Vasto! La città che ha avuto la squadra in Serie C!''. Indubbiamente questo rende orgogliosi anche coloro che il calcio non lo seguono. E' la propria città ad essere conosciuta e riconosciuta e si risveglia un senso di appartenenza che spesso ripaga delle tante nostre potenzialità cittadine inespresse. Ci si sforza (e spesso con iniziative discutibili) di promuovere il nome e le caratteristiche di Vasto, si partecipa a fiere, workshop e brodettate varie; per farlo si bruciano risorse, pubbliche e private e, alla lunga, ci si accorge che la nostra città è ancora ricordata e riconosciuta per i fasti vissuti, tanti anni fa, con la propria squadra di calcio. Un motivo ci sarà . Il nome della città ha necessità di essere promosso per lo sviluppo di quel settore che riteniamo per noi trainante: il turismo. Il target a cui occorre riferirsi è, quindi, molto ampio. Tutti gli italiani vanno (... o vorrebbero andare) in vacanza ed è questo il mercato che, più opportunatamente, serve a muovere la nostra economia. D'altro canto, è sempre più difficile individuare luoghi e circostanze di forte aggregazione popolare in cui promuovere l'immagine di una città . Oramai la popolazione italiana si ritrova e riconosce attorno a pochissimi fatti coinvolgenti grandi masse ed il calcio è uno di questi. Oltretutto, se visto quale strumento di promozione e non solo di divertimento per gli appassionati sugli spalti, il calcio permette una presenza costante del nome della città di appartenenza su ogni strumento di comunicazione diffusa. La Pro Vasto, società del 1902, sta indubbiamente vivendo un momento molto importante nel proprio campionato, crediamo se siano accorti tutti i Vastesi, non solo il club dei tifosi e chi alla squadra sta dietro per impegno. Insomma, la squadra sta dimostrando di meritare quella attenzione cittadina che per lungo e troppo tempo è mancata. A volte ci si sforza (e per farlo si spendono soldi) di dare visibilità ad aspetti il cui ritorno promozionale è meno importante e di minore evidenza popolare e si tralascia di intervenure sui 'prodotti' cittadini apprezzabili di per loro e che meriterebbero sostegno, anche pubblico, per decollare compiutamente ed affermarsi in modo maturo. Crediamo che questo sia il momento per valutare e concretizzare un patrocinio concreto. Se si pensa che l'ultimo e unico contributo dell'attuale amministrazione per la Pro Vasto è stato di 50.000 euro a fronte di una spesa, nel bilancio della medesima società sportiva, di 600.000/800.000 euro, si ha la dimensione della disattenzione nei confronti della squadra cittadina. Qui non vale il discorso di chi pensa e dice che la passione sportiva e calcistica se la deve pagare chi ci crede e basta, come se fosse un'attività di natura privatistica! La scommessa è più importante e può rivelarsi vincente ai fini di un solido ritorno di immagine per la città . Oggi la Pro Vasto, prima nella classifica della sua categoria, ha necessità non soltanto di mantenere questo primato sportivo ma di investire in atleti e mezzi che le consentano di tornare nelle categorie superiori ed agli... antichi entusiasmi, quelli che le hanno permesso di essere conosciuta tanti anni fa ed hanno consentito alla città rappresentata di diffondere il proprio nome come mai era accaduto. Le bellezze naturalistiche, i sistemi di accoglienza, le infrastrutture ed i servizi al turismo, la promozione di settore, certo, ma importantissima è la conoscenza del nome della città ed il calcio, in questo momento soprattutto, è veicolo di grande utilità per arrivare laddove altri mezzi non arrivano o giungono in modo insufficiente ed inefficace. Domenica 14 è la 'Giornata Biancorossa'. Crediamo ci sia necessità di qualche riflessione in più sul da farsi''.