Quella che sta vivendo la Pro Vasto è un'agonia che dura da molto tempo, fin troppo, e va da sé che, forse, non ha fatto neppure notizia o scalpore la lettera che il presidente Domenico Crisci ha inviato al sindaco Luciano Lapenna, con la quale, com'è noto, ha espresso l'intenzione di farsi da parte ''dopo tre anni di gestione ed oneri, tra soddisfazioni e amarezze, nel bene e nel male'', perché stanco delle forti polemiche ed attacchi pesanti da parte della tifoseria, tanto da indurlo, negli ultimi mesi, a non farsi più vedere allo stadio Aragona o in trasferta. Crisci, dunque, ha deciso di lasciare la Pro Vasto, come da noi anticipato spesso negli ultimi tempi, però ha portato a termine, con la collaborazione di pochissimi amici che gli sono stati vicini, tutti gli impegni assunti ad inizio campionato, continuando a ricoprire la massima carica in seno alla società , anche se aveva già espresso il desiderio di ''abdicare''. Invogliato anche dai tanti personaggi che avevano fatto credere di voler entrare in società , invece, in pochissimo tempo molti si sono tirati indietro, specialmente sotto l'aspetto economico, Crisci si è trovato praticamente solo, abbandonato e tradito da tutti: amministrazione comunale, tifosi, ''aspiranti dirigenti'' e giocatori (non tutti, ndc). Nei giorni scorsi, Vincenzo Sputore, assessore comunale ai Lavori Pubblici ed ex responsabile del settore Sport, che, seppure senza entrare nei particolari, probabilmente perché tocca ad altri farlo, disse: ''Come uomo di sport, gli attuali dirigenti hanno tutta la mia solidarietà e comprensione per la non facile gestione di un campionato che, per fortuna, si è chiuso con la salvezza diretta della Pro Vasto. Non so come stanno le cose oggi tra i responsabili del sodalizio biancorosso e l'Amministrazione comunale, di certo è previsto un confronto con il sindaco per fare il punto della situazione. Per quanto mi riguarda, sto chiedendo agli amici di aiutare la Pro Vasto, secondo le loro possibilità , perché è un bene di tutti, della città , quindi è impensabile far finta di nulla perché altre persone - poche - tirano da sole il carro. La società va allargata e con basi solide, così da garantire alla squadra un futuro certo, pensando pure al salto di categoria e tornare tra i professionisti''. L'ex arbitro federale di calcio ha ben chiaro il problema, però, quando oramai siamo arrivati alla frutta, meglio all'amaro, l'immobilismo permane per vivere di nuovo un'estate di passione, fin quando si farà avanti qualche ''politico'' che cercherà la strada per ''salvare'' la Pro Vasto e prendersi i meriti, tanto da riempirsi la bocca per tutta la stagione sportiva. Insomma, sembra di rivedere un film trasmesso tante di quelle volte in televisione che abbiamo imparato a memoria ogni battuta. Ha avuto ragione il vice presidente Enrico Russo, l'altra settimana, quando ha ribadito che è impossibile fare calcio a Vasto, a queste condizioni. Ora bisogna veramente e seriamente pensare al futuro della Pro Vasto che non deve scomparire dal panorama calcistico. Ben vengano, dunque, nuovi imprenditori, anche se non di Vasto, come ammesso dallo stesso Crisci. Ben venga, dunque, un Nicola Argirò, persona seria (come tante altre, per carità ) che molto ha fatto per il calcio molisano (ora è direttore generale del Mafalda, squadra di Eccellenza in lotta per la serie D), nonostante gli impegni di lavoro. Per essere arrivati a questa situazione in casa biancorossa, in molti, evidentemente, devono recitare il ''mea culpa''.