Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

ARAGONA VUOTO: LA RABBIA DEI TIFOSI CONTRO LA SOCIETA' PRO VASTO

Condividi su:
I ciclici balbettii estivi, il 'ruolo' della politica, la rabbia per la retrocessione dalla C2, la delusione per la stagione attuale con la squadra fortemente a rischio in serie D: c'è tanto di tutto in un durissimo comunicato stampa diramato dai Rangers Vasto, il nucleo storico dei tifosi della Pro Vasto che prova a dare una spiegazione su quello che viene definito un ''ibrido teatro del calcio'', ovvero lo stadio Aragona dove, realmente, i tifosi si possono contare senza troppa fatica ad occhio. Una nota intrisa di molta amarezza, che individua nella società ed in particolare nella gestione del presidente Mimmo Crisci la 'madre' di questo sconfortante stato di fatto. Una società che, innanzitutto, non è mai riuscita seriamente a stimolare e coinvolgere una realtà imprenditoriale cittadina definita ''atavicamente egoista, ligia solo alla presunzione di ottenere munifici appalti, atti a moltiplicare interessi personali''. Tra le righe la cronistoria, a grandi linee, delle ultime tre stagioni calcistiche: dalla entusiasmante cavalcata in C2 nell'anno dei play off alla brutta pagina della retrocessione nello spareggio di Celano fino alle ultime difficoltà. ''La componente sfortuna è stata determinante nel computo dello spareggio di Celano - scrivono i tifosi - non quanto la fortuna aiutò i colori biancorossi nel girone di ritorno del campionato che culminò nei play off con il Rende''. Quindi Crisci nel 'mirino' perché - sempre secondo i Rangers - più interessato ad i suoi interessi imprenditoriali che a salvare le Pro Vasto e, soprattutto, a ''pensare più alle alleanze politiche che alla nostra squadra del cuore. Se non fosse così se ne sarebbe già andato - l'interrogativo - o no? Perché dovrebbe rimanere a fare calcio per quattro intimi ed ergersi a bersaglio di sonore contestazioni? Questo campionato - rincarano i tifosi riferendosi all'attuale stagione - si poteva vincere con un pugno di euro. E' il più ridicolo della storia del calcio dilettantistico e invece noi stiamo lottando per non retrocedere''. Quindi l'ingresso della politica nell'ingranaggio Pro Vasto, secondo i Rangers. ''Non lo avete voluto vincere - dicono rivolgendosi alla società sempre riferendosi al campionato in corso - perché non dovevano esserci elezioni. E vedrete che l'andamento delle politiche del 13 aprile sarà determinante per il futuro del calcio vastese''. Poi via a sottolineare quanto... non fatto. ''Era stato ingaggiato Pino De Filippis (direttore sportivo, ndr) a mezzanotte del 2 agosto. Lui aveva già lo squadrone pronto ad 'ammazzare' il campionato, ma Crisci non lo ha voluto perché non poteva correre il rischio di vincerlo! Se così non sono andate le cose, invece di minacciare le dimissioni perché non se ne è andato? C'erano altri 25 dirigenti... Non se ne è andato perché aveva il preciso compito di reggere il gioco politico. Tenuto conto di queste considerazioni - concludono i tifosi - acclarato che le conseguenze dei giochini di lorsignori provocano logiche conseguenze di sconfitta per i colori biancorossi lo stadio non può essere che vuoto''. C'era una volta l'Aragona pieno... la realtà, oggi, è di tutt'altro tenore. E i tifosi, anche con questa nota, hanno presentato il conto...
Condividi su:

Seguici su Facebook