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RIFLESSIONI IN CASA PRO VASTO SULLE POLEMICHE SQUADRA-SOCIETA'-TIFOSI

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Stefano Ferretti, allenatore della Pro Vasto, pur contento della seconda vittoria interna della stagione, ieri si è intrattenuto molto con i ragazzi, prima e dopo l'allenamento che ha dato il via ad una settimana importante perché coincide con la difficile trasferta di Tolentino, per focalizzare i motivi che hanno portato i giocatori a commettere determinati errori di costruzione e disimpegno, ma, soprattutto, per far rientrare il polverone alzato da Cristian Pazzi alla vigilia e al termine del match con la Recanatese, quando aveva manifestato il disappunto nei confronti della società per aver abbandonato la squadra, ammettendo pure, come da noi anticipato in tempi non sospetti, che a fine ottobre voleva andare via. Aveva pure affermato che il rendimento della Pro Vasto è anche la conseguenza della rottura tra tifoseria e dirigenza. ''E' stato uno sfogo - ha ribadito l'attaccante biancorosso - dettato dal fatto che i tanti ragazzi di cui è formata la Pro Vasto hanno bisogno di sapere che i dirigenti sono vicini, anche fisicamente, magari con parole di conforto e incitamento. Mi considerano uno dei leader, però, alla pari dei miei compagni, anche a me piacerebbe ricevere un complimento, un 'bravo' qualche volta. Dobbiamo ringraziare, senza dimenticare Bivi, mister Ferretti che c'è sempre vicino, ci ascolta, è un fratello maggiore. Vorremmo, poi, che si appianassero i problemi tra dirigenza e tifoseria''. Da parte sua, Ferretti non si è limitato solo ad ascoltare: ''E' vero, ho messo subito in chiaro con Cristian e gli altri che il nostro compito, prima di tutto, è quello di lavorare e giocare con impegno e, possibilmente, fare punti quanti più possibile per uscire dalla zona calda e conquistare la salvezza con un certo anticipo. Non possiamo accollarci altri problemi, ad ognuno ciò che gli compete, altrimenti salta tutto. Pazzi mi ha confermato che resterà con noi sino alla fine del campionato''. Insomma, la polemica non deve essere un alibi per giustificare la squadra se e quando gioca male o non arrivano i risultati. ''E' così - aggiunge l'allenatore laziale -, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità anche quando sbaglia in mezzo al campo, senza prendersela con chicchessia. I ragazzi hanno compreso, quindi è un capitolo chiuso''. Non si è fatta attendere la risposta della società: ''Abbiamo la massima considerazione dei nostri giocatori - a parlare è il vice presidente Enrico Russo - che si ammazzano in mezzo al campo, danno l'anima. Ho parlato con Cristian Pazzi e ci siamo subito chiariti. Della squadra e del tecnico ci fidiamo ciecamente, per questo, forse, non siamo sempre presenti, almeno come vorrebbero loro, dettato anche dal fatto che gli impegni sono tali e tanti da obbligare molti dirigenti a non farsi vedere, costretti pure a lavorare fuori Vasto. I ragazzi, comunque, hanno tutta l'ammirazione possibile da parte nostra''. Per la trasferta marchigiana, mancherà Logrieco per squalifica, mentre potrebbe recuperare parzialmente Lezcano. La società del presidente Crisci non si è più accordata con il difensore Simone Eramo; in prova è arrivato il centrale Cirillo, 22 anni, con esperienze in C2 e Serie D nelle ultime tre stagioni.
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