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"Ruote grasse" della Asd Abruzzo In Bike tra i Calanchi di Atri 

Primo appuntamento della stagione 2019 per il gruppo vastese capitanato dal presidente Maurizio Giuseppetti

redazione
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Ha preso il via tra i Calanchi di Atri la stagione 2019 di Abruzzo In Bike, capitanata dal presidente nonchè guida MTB Maurizio Giuseppetti

Una trentina, su oltre i 40 iscritti alla ASD Abruzzo In Bike, gli appassionati delle "ruote grasse" che domenica 24 febbraio si sono divertiti, nella prima uscita ufficiale dell'anno, tra i meravigliosi calanchi di Atri, in un percorso ad anello di 30 km circa e 1000 mt di dislivello complessivo

La Riserva Naturale Regionale dei Calanchi di Atri, Sito di Interesse Comunitario e Oasi WWF, si estende per 380 ettari, con un dislivello che va dai 106 metri del fondovalle del torrente Piomba ai 468 m. del Colle della Giustizia, e custodisce i celeberrimi “calanchi di Atri”, maestose architetture naturali note anche come “bolge dantesche” o “scrimoni”. Queste straordinarie formazioni geologiche sono originate dall’erosione del terreno argilloso provocata dalle passate deforestazioni e favorita dai continui disseccamenti e dilavamenti, che rendono visibili numerosi fossili marini

Pur essendo un fenomeno piuttosto ricorrente nel paesaggio adriatico, solo nel territorio atriano i calanchi raggiungono, oltre ad una notevole estensione, la massima spettacolarità

A dare ulteriore fascino ai luoghi contribuisce anche il mistero che avvolge la “Pietra di S. Paolo“, il taumaturgico monolite custodito all’interno di una piccola cappella che la leggenda vuole sia la pietra sulla quale fu decapitato Paolo di Tarso nel 67 d.C. 

Seppur apparentemente inospitali, i calanchi danno vita ed accoglienza ad una flora e una fauna ricche e diversificate. L’istrice, simbolo della Riserva, è segnalato nella zona da alcuni decenni, anche se il suo carattere fortemente elusivo e le sue abitudini notturne ne rendono difficile l’avvistamento.

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