Gara tosta e sofferta per Andrea Iannone. Nel GP d’Argentina, il vastese della Suzuki fa faville nei primi otto giri, poi accusa un incredibile calo di prestazione e infine riesce a strappare l’ottava posizione. Un copione simile a quello di altre gare della passata stagione, anche se oggi valgono le molte attenuanti di una gara caotica (per non dire pazza) e corsa in condizioni molto particolari. Basti pensare che a dominarla sono stati quattro “outsider”: il primo a passare sotto la bandiera a scacchi è stato Cal Crutchlow, seguito da Johann Zarco, dal compagno di Iannone Alex Rins e da Jack Miller. Caduto Valentino Rossi per un contatto con Marc Marquez, autore di una manovra pericolosa quanto inspiegabile.
La gara - Dieci minuti prima dello start, la pioggia che inizia a cadere sul circuito di Termas de Rio Hondo scombina le carte in tavola e spinge i team a rientrare ai box per il cambio gomme, con molti piloti che prima decidono per le rain e poi ritornano sulle slick. L’unico a non optare per la sostituzione è l’autore della pole Jack Miller che, avendo già montato le gomme da asciutto, corre di nuovo il rischio che ieri gli aveva fruttato l’incredibile primo posto.
La partenza è rimandata di quindici minuti e alla gara viene tolto un giro: si passa così da 25 a 24 tornate. In base al regolamento, i piloti devono partire a tre file di distanza da Miller, che può scattare invece dalla prima casella e contare di conseguenza su circa 50 metri di vantaggio. Una situazione finora mai vista e anche dall'effetto straniante.
Al termine del primo giro, il pilota Ducati Pramac mantiene la prima posizione, mentre Iannone guadagna due caselle anche per effetto della caduta di Pedrosa, che cade durante un sorpasso esterno su Zarco. Marquez, al quale si era spenta la moto poco prima dello start, nella tornata successiva sopravanza Miller e si erge a leader della gara. Iannone prova la risalita e supera Smith, portandosi così in nona posizione dietro a Rossi e Dovizioso, mentre il suo compagno di squadra Rins, terzo, si mette sulla scia del duo di testa.
Al quinto giro si consuma il sorpasso di forza del vastese su Rossi, al termine del quale subisce una doppia imbarcata. Nel giro seguente viene comminato un drive through a Marquez, colpevole di aver ripreso immediatamente la sua posizione in griglia di partenza dopo aver riacceso la sua moto in contromano. L’australiano della Ducati balza così di nuovo in testa, sempre seguito da Rins, mentre Iannone sopravanza anche Vinales e si porta in settima posizione alle spalle di Rabat.
Ma al nono giro il pilota della Suzuki accusa un calo di velocità e si ritrova di nuovo in fondo alla top ten per effetto dei sorpassi di Rossi e Syahrin. Nel giro successivo, Marquez compie una discutibile manovra su Aleix Espargaro, alzando poi il braccio in segno di scusa. Davanti prosegue intanto la lotta tra Miller e Rins, seguiti dagli altri due outsider Zarco e Crutchlow. A nove giri dalla fine, Iannone viene sopravanzato da Marquez, impegnato in una furiosa rimonta, e da Petrucci, mentre i quattro davanti danno spettacolo e fanno il vuoto su tutto il resto del gruppo.
Crutchlow prende il comando della gara e Miller finisce in quarta posizione dopo un largo. A quattro giri dalla fine, Marquez si tocca colpevolmente con Rossi, il quale cade per il contatto e consente a Iannone di risalire in undicesima posizione. La lotta per la vittoria è una questione tra Zarco e Crutchlow, ma Rins a tre giri dalla fine s’insinua tra i due. All’ultimo giro Iannone si ritrova davanti a Syahrin e Petrucci e guadagna il nono posto, mentre Crutchlow, nonostante un largo nelle ultimissime curve, mantiene la prima posizione su Zarco e trionfa sotto la bandiera a scacchi. Al terzo posto c’è Alex Rins, Iannone taglia il traguardo in nona posizione, ma finisce ottavo per effetto della penalità di 30 secondi inflitta a Marquez.
Il pilota di Vasto "limita" così i danni e riesce addirittura a migliorare il nono posto ottenuto nella gara d'esordio in Qatar. Resta la curiosità di capire quale sarebbe stato il suo potenziale in una gara corsa in condizioni normali, considerando il dimostrato feeling tra la Suzuki GSX-RR e il tracciato argentino. Una sintonia che oggi è stata pienamente espressa soltanto dal suo compagno di squadra Rins, autore di una splendida prestazione. Iannone intanto può considerarsi "promosso" ma al tempo stesso anche "rimandato" al prossimo Gran Premio delle Americhe in programma il 22 aprile in Texas, dove si spera in una gara che gli consenta di battagliare finalmente per le prime posizioni.