Non fosse stato per la livrea Suzuki, si sarebbe potuto dire di aver rivisto ancora l'Andrea Iannone della passata stagione in Ducati, quando il vastese lottava pressoché stabilmente per la vittoria. Il Gran Premio d'Australia ha certificato ufficialmente gli enormi passi in avanti fatti dal pilota Suzuki, capace di offrire uno spettacolo di altissimo livello trovandosi sempre nella battaglia per le prime posizioni, mollando la presa soltanto nel finale di gara. Un sesto posto che non rende affatto giustizia alla grande gara di Iannone, che a pochi giri dalla fine si era trovato addirittura secondo dietro a Marquez. E' stato proprio lo spagnolo a trionfare sul circuito di Philip Island, seguito dalle Yamaha di Rossi e Vinales. Male Dovizioso, soltanto 13esimo, che può ormai dire addio ai sogni di gloria mondiali.
Niente pioggia in Australia, dopo un weekend tormentato dalle cattive condizioni meteo. La partenza vede protagonista inaspettato Miller, che chiude subito in prima posizione, mentre Iannone "tiene botta" in sesta. Nel giro successivo il vastese guadagna la quinta casella, ma si fa sopravanzare prima da Zarco e poi da Aleix Espargaro. In testa alla gara c'è sempre Miller, seguito dalle Yamaha di Rossi e Vinales, mentre Iannone sembra perdere terreno con la sua settima posizione che passa ora in favore di Crutchlow. Alla sesta tornata cambia il comando della corsa con il trio Rossi-Marquez-Vinales, mentre Dovizioso tenta una disperata rimonta dalle retrovie. Due giri dopo si registra la caduta di Espargaro, con le Suzuki di Iannone e Rins che chiudono così il treno dei primi otto. All'undicesimo giro il vastese sorpassa Crutchlow e si mette all'inseguimento di Rossi e Vinales, ora entrambi dietro Marquez, ingaggiando poi un gran duello con Miller e lo stesso britannico per il quinto posto.
Quando mancano undici giri alla fine, Iannone sale ufficialmente in cattedra col sorpasso su Vinales che lo porta in quarta posizione, lottando quindi con Marquez per la terza. Le posizioni di testa si sovrappongono spessissimo con continue battaglie, mentre Iannone si porta finalmente terzo a otto giri dal termine. La lotta al comando infuria senza tregua, col quartetto Marquez-Rossi-Zarco-Iannone che cerca di fare il vuoto sugli inseguitori. Nell'intento riesce solo il pilota spagnolo della Honda, con Iannone a tre giri dal termine che si porta prima terzo e addirittura secondo. Ma già nella tornata successiva il vastese è costretto a rinunciare definitivamente al podio, facendosi superare prima da Zarco e Rossi e poi da Crutchlow nel settore finale dell'ultimo giro. Allo sventolare della bandiera a scacchi il pilota della Suzuki chiude così sesto, mentre a trionfare è Marquez, ormai a un passo dal secondo titolo consecutivo in MotoGP. Più che il risultato, oggi conta la prestazione estremamente positiva del vastese, che oltre alla moto pare aver finalmente ritrovato anche la fiducia nei propri mezzi.