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Bolami: “Il calcio è un gioco, non scordiamoci l’etica del tifoso”

L'intervista al presidente della società Vastese Calcio

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All’indomani della partita Juventus – Milan giocata all’interno dello Juventus Stadium di Torino, non poche sono state le polemiche relative al risultato finale che ha visto la vittoria della squadra ospitante con un rigore fischiato al 94°, battuto vittoriosamente al 7° minuto dopo la fine.

A quattro giorni dalla partita, tra i tifosi si discute ancora sulla regolarità dell’assegnazione del rigore concesso sia sui social network che nei canonici luoghi di aggregazione.

Quando questi episodi suscitano confronti accesi tra sostenitori avversi si possono creare spiacevoli situazioni che possono causare in alcuni casi gravi conseguenze.

Per l’occasione abbiamo rivolto un paio di domande a Franco Bolami, presidente della Vastese Calcio.

Come si gestiscono i malcontenti e i tafferugli che si scatenano alla fine di una partita, come quella di sabato giocata a Torino?

Si gestiscono in un modo sempre educativo nel senso che il tifoso deve fare il tifoso e sostenere la propria squadra perché è bello andare allo stadio senza ​causare conseguenze dopo la fine della partita. Lasciando perdere se l’arbitro ha sbagliato o no, alla fine si tratta sempre di una partita di pallone anche perché dopo, quando succedono i guai, ci si chiede se si ha sbagliato o no, ci si ripromette di non farlo più. Invece bisogna pensare alle conseguenze dell’azione prima di compierla, come causare danni alla propria famiglia, ai figli, possibili cause o multe, anche per la società stessa. Io dico che le partite di pallone devono essere uno sfogo anche ​durante la settimana, bisogna tifare la propria squadra ma ci deve essere anche un etica calcistica da rispettare.

È normale, tutti vogliono vincere. Riprendendo l’esempio della partita Juventus – Milan, per me la partita poteva finire direttamente 1- 1, rigore c’era o non c’era.

È successo anche a noi in Vastese - San Nicolò. Io mi sono molto alterato perché al 94° hanno fischiato un rigore però dopo riflettendoci ho fatto un mea culpa, pensando che purtroppo l’arbitro può sbagliare. Sono tre arbitri a fronte di 24 - 27 giocatori ed è difficile da giostrare anche se si tratta di una partita di serie A con tutte le tecnologie. L’arbitro è sempre un essere umano.

Il fatto è che subentra anche il fattore psicologico, bisogna cercare di andare oltre il pallone, il calcio deve essere uno sfogo, torni a casa e lo sfottò può durare fino al giorno dopo altrimenti subentrano altri fattori che diventano negativi per la vita della persona.

Consiglio soprattutto a chi ha dei figli di portarli allo stadio e insegnargli a rispettare anche l’avversario, di vivere con educazione anche la partita. Sogno uno stadio senza barriere dove c’è il contatto coi giocatori e coi tifosi. Questo da noi è difficile. Purtroppo da noi non è possibile realizzare quello che vediamo nei campi inglesi. La rivalità è bella ma c’è un limite a tutto.

Come procede la stagione per la Vestese Calcio?

Sulla vastese siamo molto contenti perché quest’anno come primo anno siamo sesti in classifica e stiamo valorizzando molto i giovani e non appena avremo la sicurezza della salvezza faremo esordire i 3-4 ragazzi juniores a cui tengo moltissimo come Presidente. Abbiamo fatto un buon lavoro e ci stiamo già proiettando per il prossimo anno. Sicuramente qualche errore l’abbiamo fatto ma nella vita se non li fai non impari niente. Ci stiamo organizzando per il prossimo anno e vediamo dove ci porterà il sole.

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