L’Andrea biancorosso che brilla di più in casa Ducati ora ha un cognome, quello del vastese Iannone.
Inutile che ci si giri intorno o che si provi a voler nascondere la polvere d’altri sotto i tappeti biancorossi ducatisti, una Desmosedici in evidente difficoltà nelle ultime uscite prima della sosta estiva ha messo a nudo alcuni limiti dell’altro Andrea, Dovizioso, il più esperto tra i due carta d’identità alla mano(tre anni più anziano rispetto al vastese e già con sette stagioni alle spalle nella classe regina), entrato in un tunnel buio che non pare trovare uscita dopo l’ottimo inizio di stagione dove il forlivese trovò 3 secondi posti consecutivi. Iannone no, ai picchi positivi o negativi ha preferito la continuità, sostantivo che poche volta aveva fatto rima con il pilota di Vasto spesso ‘fregato’ dal suo voler sempre qualcosa in più dovendo poi sbattere (e non solo metaforicamente) su cadute, ritiri e infortuni che fin qui hanno sempre condizionato la sua carriera.
Anche quest’anno, un deterrente che forse pochi ricordano o altri fingono di non voler ricordare, quando nei test di metà maggio a Misano prima del gran premio francese all’ultimo giro prima di concludere la due giorni romagnola complice una sfortunata caduta andò a terra, una prima diagnosi parlò di sublussazione alla spalla sinistra stringendo però i denti(magari altri avrebbero alzato bandiera bianca, lui no) e trovando a Le Mans un quinto posto arrivando alla fine della corsa al limite visto il dolore divenuto negli ultimi giri insopportabile.
Prima del gran premio successivo, quello del Mugello, tappa principe per i piloti italiani con il dolore che non diminuiva via verso un controllo più approfondito riscontrando una microfrattura alla testa dell’omero. Il dolore sul circuito italiano più che frenarlo, visto le prestazioni del sabato ma soprattutto della domenica, lo ha fortificato fino a galvanizzarlo, la pole al sabato da urlo completando l’opera la domenica con un fantastico secondo posto chiudendo sul circuito italiano come primo tra gli italiani mettendo in fila anche un certo Valentino Rossi, il fenomeno delle due ruote oggi in vetta alla classifica del motomondiale con 13 punti in più rispetto al suo compagno in Yamaha Lorenzo.
Quella domenica al Mugello in casa Ducati qualcosa cambiò, Dovizioso dopo i 3 secondi posti iniziali e la terza piazza francese da lì inizio a frenare ritirandosi al Mugello e facendo lo stesso anche nella tappa successiva in Catalogna.
Ad Assen per il forlivese le cose non cambiarono in meglio, fuori dalla top ten dovendosi accontentare di un dodicesimo posto e appena quattro punti da aggiungere in classifica chiudendo la prima parte di stagione nel modo peggiore con il terzo ritiro al Sachsenring. Se parliamo di due Desmosedici Gp15 consegnate ai due Andrea in egual modo senza modifiche sostanziali guardando ai numeri ci sarebbe poco da discuterci su, in classifica generale il pilota di Vasto ha chiuso la prima fase di stagione confermandosi dopo nove gran premi in terza posizione con 118 punti, 31 in più rispetto al compagno biancorosso.
Una impennata vistosa proprio negli ultimi quattro gran premi, se Dovizioso ha raccolto la miseria di 4 punti in 4 gran premi Iannone ne ha infilati 57 chiudendo questa prima parte senza mai restare fuori dalla top ten. Sempre a punti, nelle 10 precedenti annate tra 125, Moto2 e MotoGp (con la Pramac) mai era riuscito ad essere così costante, segno evidente di una maturazione arrivata al momento giusto, nonostante il fastidio alla spalla che in parte continua a limitarlo e le problematiche incontrate negli ultimi gran premi dalla Ducati il pilota di Vasto ha tenuto a galla la squadra restando sempre nella top five (ad eccezione del gran premio d’inizio maggio a Jerez) con 2 podi, il già citato Mugello cui va aggiunto il gradino più basso del podio nell’esordio stagionale in Qatar.
Una prima parte di stagione assolutamente da applausi per Iannone ma alla fine del gran premio del Sachsenring in una sua dichiarazione c’è tutto il suo voler sempre andare oltre senza mai volersi accontentare: "Quando abbiamo avuto la possibilità di lottare con i primi lo abbiamo fatto e non è mai facile. Siamo consapevoli di poter essere veloci come i big e per quanto riguarda il migliorare, un pilota deve sempre pensare di farlo”.
Prima di godersi appieno la sosta estiva per Iannone e la sua Ducati ci sono stati i test di Misano dove il team di Borgo Panigale ha lavorato come migliorare il problema del grip sull’angolo, passi in avanti ce ne sono stati, Iannone si è dichiarato soddisfatto anche se ha dovuto abbandonare la pista giovedì dopo le prove mattutine a causa del riacutizzarsi del dolore alla spalla provata dalle tante curve del Sachsenring e dei settantaquattro giri effettuati a Misano al mercoledì, nel primo giorno di test. Tra 16 giorni il circo del motomondiale ripartirà da Indianapolis (7-9 agosto), lì la Ducati proverà a recuperare il terreno perso nei confronti di Yamaha e Honda, ripartirà una stagione nella stagione, forse non più quella dei due Andrea, nelle difficoltà Iannone ha continuato a ruggire e questo statene certi, nelle dinamiche interne Ducati peserà, eccome se peserà.