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PRO VASTO, PUCCICA RESTA AL TIMONE

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Lillo Puccica resta al suo posto. Il tecnico di Viterbo sarà ancora l'allenatore della Pro Vasto. La sua posizione, subito dopo il derby perso a Montemarcone di Atessa contro i cugini della Val di Sangro, era apparsa in bilico. Alla fine, la società ha deciso di proseguire il rapporto con il trainer laziale, messo sotto accusa dai tifosi biancorossi che hanno assistito al confronto con i sangrini di Vincenzo Cosco. Un rapporto logoro, quello con la tifoseria adriatica, che già ad inizio stagione aveva contestato Puccica. La protesta, strada facendo, si era spostata sulla dirigenza della Pro Vasto. Oggi, dopo il mercato di riparazione che ha totalmente rivoluzionato l'organico (evidenziando, però, la mancanza di un uomo d'ordine a centrocampo, dopo la partenza di Biagianti), al centro del mirino dei contestatori è tornato di nuovo Lillo Puccica, che lo sa: ''So - commenta - che i cronisti presenti a Montemarcone di Atessa hanno tutti espresso giudizi molto positivi sulla mia squadra e che gli episodi (gol annullato a Mignogna per fuorigioco dubbio, ndc) sono stati sfavorevoli. So anche che abbiamo preso gol sull'unico loro tiro in porta. Del resto, lo ha ammesso anche Cosco. Ma il problema, in questo momento, non è questo. Se è vero che abbiamo delle lacune, che sono note a tutti, è altrettanto vero che ora non c'è una valutazione esatta e corretta del mio lavoro''. Le polemiche hanno lasciato il segno. La settimana degli allenamenti inizierà oggi pomeriggio a nervi scoperti. I tifosi pretendono risultati in grado di garantire la salvezza. Servono almeno 20 punti. E il clima in cui andranno conquistati è pesantissimo. ''Non ho parlato con la dirigenza, ma non mi sono mai sentito tranquillo. Sono sempre stato in discussione, specie dopo le dimissioni di Nicola Natale, che mi ha voluto a Vasto. Ho l'impressione che, nell'ambiente, ci sia più di qualcuno che non aspettava altro che la sconfitta nel derby per tornare a chiedere le mie dimissioni. Credo che ognuno si debba assumere le sue responsabilità. Io ho la mia percentuale di colpa. Per il resto, sono decisioni della società: se c'è fiducia, il rapporto può proseguire''.
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