Archiviata la stagione calcistica 2012–2013 con la promozione al campionato regionale di Eccellenza, la Vastese Calcio 1902 ha riunito i propri dirigenti per iniziare a discutere della programmazione dei futuri impegni calcistici.
In tale occasione, viene evidenziato in una nota diramata dal Consiglio Direttivo del club biancorosso, rappresentato dalla massima carica, il presidente Giorgio Di Domenico, la società ha inteso rivolgere prima di tutto un particolare ringraziamento a quanti, collaborando anche dall’esterno, hanno consentito alla Vastese Calcio di centrare al primo tentativo l’ambizioso obiettivo di vincere il campionato di Promozione.
"Risultato reso possibile - si legge - dal lavoro e dall’impegno armonico di un gruppo di persone allargato di dirigenti, tecnici, personale medico, giocatori e soprattutto sponsor. Un sincero ringraziamento inoltre la società ha voluto rivolgerlo al sindaco Luciano Lapenna, per la sensibilità dimostrata e la vicinanza alla squadra e a quei pochi veri tifosi che l’hanno sempre seguita durante il campionato appena concluso".
Il futuro? "Nel corso della riunione è emersa la volontà di continuare a fare calcio a Vasto, possibilmente un buon calcio, per far tornare questa città , gradualmente, almeno ai livelli calcistici di un tempo. Ma senza passi al buio e nel rispetto della regola principale che la Vastese Calcio si è data sin dalla sua costituzione: onorare sempre gli impegni assunti. Per assicurare le risorse necessarie al raggiungimento di questi obiettivi, la società è aperta, senza preclusioni per nessuno, all’ingresso di nuovi associati nella compagine originaria. In base all’entità delle risorse che si riuscirà ad intercettare, sarà approntata la squadra per ben figurare nel prossimo campionato di Eccellenza. Ma senza voli pindarici o, peggio ancora, assicurando promesse che poi non sarà possibile mantenere. I sogni sono belli ed importanti, ma in questi difficili momenti economici s’impongono, anche nel mondo del calcio, atteggiamenti improntati alla serietà ed al rigore gestionale".